LA FONTE DELLA FOLLIA

Viviamo in un mondo folle.


Nell’europeo di calcio, che sarebbe sport, sono stati immessi significati politici, grazie agli inginocchiamenti e alle polemiche sul fatto che, secondo alcune opinioni, in certe squadre non sia stato dato adeguato peso agli aspetti multietnici.


Nelle questioni sanitarie, per fronteggiare l’epidemia si insiste sulla vaccinazione di tutti, quando, a quanto pare, sembrerebbe che anche i vaccinati si ammalino lo stesso, e finiscano anche all’ospedale. Per cui, sarebbe logico e razionale che si provveda quanto prima al rinforzo delle strutture sanitarie nel loro complesso, con l’incremento del personale, dei medici e dei servizi, visto che nei momenti peggiori il sistema sanitario è risultato sottodimensionato, rischiando di andare in crisi: ma nulla è stato fatto, nonostante sia passato più di un anno dall’inizio della pandemia, o epidemia che dir si voglia.


Nel campo economico l’avvento delle nuove tecnologie, che consentono la produzione di massa con un sempre più limitato intervento umano, ha delineato lo scenario futuro, dove sarà sempre meno necessario il lavoro dell’uomo. Ma per fronteggiare questo problema - che, lo ricordo, oggi il fondamento della Repubblica è il lavoro - , nulla è stato fatto e neppure nessuna Autorità si sta ponendo il problema: infatti, di questo passo, ci saranno sempre più larghe schiere di persone disoccupate, e quindi senza alcun reddito, e quindi senza la possibilità di pagare le imposte e le tasse, e quindi senza la possibilità per lo Stato di incassare adeguate risorse finanziarie per alimentare le sue esigenze economiche e finanziarie, e quindi non potrà far fronte alle conseguenti esigenze di porre in atto azioni di contrasto alla povertà per le persone e le famiglie che vi dovessero essere cadute.

A ulteriore conferma del fatto che le Autorità economiche preposte sono completamente fuori bersaglio, le proposte più recenti riguardano il fatto di tassare i patrimoni e le giacenze di denaro “improduttivo” sui conti correnti, anziché capire finalmente che i modelli economici in uso stanno sempre più manifestando la fallacia delle teorie economiche sulle quali sono costruiti.


Nel campo economico, in senso lato, si insiste nei modelli economici di produzioni di beni forsennate, che generano quantità enormi di scarti e di inquinamento, ma a fronte di questo inquinamento, che peggiora di giorno in giorno, le soluzioni poste in atto per rimediare al problema appaiono sempre più inadeguate e inefficaci.


Potrei andare avanti con la lista delle follie, ma mi interessa molto di più, a questo punto, pormi e porre questa domanda:


QUAL È LA FONTE DELLA FOLLIA DELL’UOMO?


Ovvero, è possibile che ci sia un’unica sorgente delle follie e aberrazioni umane?


In altre parole, sappiamo che l’Uomo nel corso della Storia si è dato un gran da fare per formare civiltà, creare culture, costruire città, e tante altre belle cose; tuttavia in tutte queste grandi attività realizzate, a volte anche molto complesse, abbiamo potuto notare che apparivano spesso attività non razionali, errori, disastri, guerre, e tante azioni commesse, che col senno di poi, ci chiediamo tutti come abbiano fatto le persone di quei tempi a commettere simili atrocità, nefandezze, errori e follie.


Anche oggi, lo ripeto, di follie se ne vedono a iosa. Perché? E se fosse che ci sia un’unica fonte di queste follie? E se esistesse una soluzione che possa eliminare queste follie alla radice, o, quantomeno, ridurle ai minimi termini, non sarebbe la scoperta del secolo, anzi, del millennio?


Infatti, al di là di tutte le soluzioni possibili per arginare o tentare di risolvere i problemi citati, e anche tutti gli altri che non ho citato, ma che sono moltissimi, è evidente che, se la fonte della follia non fosse prosciugata, nuove e anche peggiori follie potrebbero spuntare come funghi nel futuro, riportando l’Uomo a fare due passi indietro, a fronte del solo passo avanti eventualmente effettuato per le effimere soluzioni poste in atto.


Perciò la rimozione della causa effettiva della follia è prioritaria, ed è anche la cosa più razionale e logica che si potrebbe fare. Infatti, se fossimo a bordo di un’imbarcazione con un buco nello scafo, la cosa logica da fare è quella di tappare il buco, non di insistere solo a gettare fuori bordo l’acqua con dei secchi, lasciando però nel contempo il buco sul fondo.


PER QUALE MOTIVO L’UOMO SI IMPEGNA SEMPRE IN OGNI TIPO DI FOLLI SOLUZIONI?


Ebbene, il motivo è stato scoperto, eccolo:


«Quando una razza o un individuo scende nella seconda zona del grafico e il tono generale oscilla a malapena tra la prima e la terza, si determina una condizione di squilibrio mentale. La pazzia è irrazionalità. È anche una condizione nella quale ci si è così di continuo avvicinati alla non-sopravvivenza, che l’organismo o la razza si impegna in ogni tipo di folli soluzioni.»


Questa qui sopra è una frase che appare nel libro “Dianetics – La forza del pensiero sul corpo”, di L. Ron Hubbard.


Il grafico citato è questo, in Figura 1:


LRH ha scoperto che l’Uomo è motivato dalla sopravvivenza, e solo da questa. Nel libro viene spiegato che la sopravvivenza si può suddividere in quattro dinamiche, quattro spinte, quatto livelli, da zero a quattro, come a rappresentare una Scala del Tono, dove zero corrisponde alla morte, mentre quattro corrisponde alla massima sopravvivenza possibile. 


LRH spiega come riuscì a fare le sue scoperte, cito:


«Si esaminarono attentamente i vari tentativi. Si era supposto che l’Uomo tendesse a sopravvivere solo per se stesso, solo come individuo. Si era valutato che sopravvivesse solo per il gruppo, il branco, la società, si era postulato che sopravvivesse solo per il genere umano e, alla fine, si era teorizzato che vivesse solo per il sesso. Nessuna da sola funzionava.

Si fece una nuova valutazione sulla dinamica di sopravvivenza. Per che cosa l’Uomo stava sopravvivendo, esattamente? Inserimmo tutti e quattro questi fattori: se stesso, il sesso, il gruppo e il genere umano, in una nuova equazione, e ci trovammo tra le mani una teoria che funzionava. Spiegava tutti i fenomeni osservati e ne prevedeva altri che, come fu scoperto, esistevano. Era un’equazione scientifica, dunque!»

[...]

«Come si vede dal grafico qui accluso, è stata ideata una scala della vita che si estende dallo zero della morte o estinzione verso l’infinito di una potenziale immortalità. In questa scala sono contenute infinite linee, che salgono in progressione verso l’immortalità potenziale. Man mano che la scala sale, lo spazio tra le linee aumenta secondo una progressione geometrica.

La spinta della sopravvivenza è allontanarsi dalla morte e andare verso l’immortalità. Potremmo concepire che il dolore estremo esista appena prima della morte e concepire il piacere supremo come immortalità.

Potremmo dire che, dal punto di vista del singolo organismo o della specie, l’immortalità possiede una forza attrattiva e la morte una forza repulsiva. Man mano che la sopravvivenza si avvicina all’immortalità, gli spazi diventano sempre più larghi. fino a che diventa praticamente impossibile superarli mantenendosi nei limiti del sensibile. L’impulso è allontanarsi dalla morte, che esercita una forza repulsiva e avvicinarsi all’immortalità, che esercita una forza attrattiva; la forza attrattiva è il piacere, la forza repulsiva il dolore.»

[...]

«Queste zone sono state chiamate con nomi molto imprecisi, però descrittivi. La zona 3 è quella della felicità e benessere generali. La zona 2 è un livello tollerabile di esistenza. La zona 1 è quella della collera. La zona 0 è la zona dell’apatia. Queste zone possono essere usate come una scala del tono attraverso la quale si può suddividere in gradi lo stato mentale dell’individuo. Subito al di sopra della morte, che è 0, si trova l’apatia mentale più profonda oppure il più basso livello dì vita fisica: 0,1. Il tono 1, dove il corpo sta lottando contro il dolore fisico o le malattie o dove l’essere sta combattendo in collera, può essere graduato da 1,0, risentimento o ostilità, a 1,5, collera furibonda, fino a 1,9, semplice inclinazione al litigio. Da tono 2,0 a 3,0 troviamo un crescente interesse all’esistenza e così via. Le condizioni dello stato fisico o di quello mentale non rimangono mai statiche a lungo e quindi ci sono varie fluttuazioni. Nel corso di una sola giornata un aberrato può oscillare tra 0,5 e 3,5 come stato mentale. Un infortunio o una malattia possono causare una tale fluttuazione giornaliera. Queste cifre si possono perciò attribuire a quattro aspetti; lo stato mentale acuto e lo stato mentale medio generale, lo stato fisico acuto e lo stato fisico medio generale. In Dianetics non si fa largo uso della scala del tono fisico. Quella del tono mentale invece è di grande e vitale importanza!»

[…]

«Quando una razza o un individuo scende nella seconda zona del grafico e il tono generale oscilla a malapena tra la prima e la terza, si determina una condizione di squilibrio mentale. La pazzia è irrazionalità. È anche una condizione nella quale ci si è così di continuo avvicinati alla non-sopravvivenza, che l’organismo o la razza si impegna in ogni tipo di folli soluzioni.»

[…]

«Esiste quindi la necessità del piacere, quella di lavorare, così si potrebbe definire la felicità, superando ostacoli conoscibili verso obbiettivi conosciuti. Quindi la necessità del piacere è tale che si può sopportare una gran quantità di dolore pur di ottenerlo. Il piacere è il prodotto positivo. È gioia di lavorare, è contemplazione delle opere ben fatte; è un buon libro o un buon amico; è sbucciarsi le ginocchia per scalare il Cervino; è sentire la prima volta il bimbo dire papà; è una rissa nel porto di Shangai o il fischio di un innamorato dal portone; è avventura, speranza ed entusiasmo e “un giorno imparerò a dipingere”; è mangiare un buon pasto, baciare una bella ragazza, giocare un gioco difficile o riuscire a fare un colpo in borsa. È ciò che l’Uomo fa e che gli piace fare; è ciò che l’Uomo fa e che gli piace in seguito contemplare; è ciò che l’Uomo fa e che gli piace ricordare; può anche essere il semplice parlare di cose che sa che non farà mai. L’Uomo è disposto a sopportare molto dolore per ottenere un po’ di piacere. Possiamo averne un’immediata conferma proprio lì fuori, in quel gran laboratorio che è il mondo.»

[...]

«RIASSUNTO

II principio dinamico dell’esistenza è la sopravvivenza. Questa sopravvivenza può essere ripartita in quattro zone, ciascuna delle quali annuncia progressivamente una migliore possibilità di raggiungere la potenziale immortalità. La zona 0 ha come limite la morte e include l’apatia; la zona 1 ha come limite l’apatia e include lo sforzo violento; la zona 2 ha come limite la violenza e comprende il successo mediocre e non pienamente soddisfacente; la zona 3 va dalla mediocrità all’eccellenza; tutte queste sono determinate dal rapporto esistente tra il soppressore e la dinamica di sopravvivenza. In apatia, zona 0, il soppressore appare troppo grande per poter essere sconfitto. Nell’area della violenza, zona 1, il peso del soppressore supera in maggior o minor misura quello della dinamica di sopravvivenza; questa deve perciò fare enormi sforzi per far fronte al soppressore e quando questi sforzi non producono alcun risultato, l’organismo sprofonda nella zona 0. Nell’area della mediocrità, zona 2, il soppressore e la dinamica di sopravvivenza più o meno si equivalgono. Nella zona 3 la dinamica di sopravvivenza ha sconfitto il soppressore e, viste le eccellenti possibilità di sopravvivenza, questa è senz’altro l’area in cui i problemi vengono affrontati nel modo migliore. Queste quattro zone possono essere anche chiamate rispettivamente la zona senza speranza, la zona dell’azione violenta, la zona dell’equilibrio e la zona della grande speranza; queste quattro zone sono state determinate grazie ad esperimenti clinici, dato che seguono il progresso dello stato mentale o fisico man mano che questo sale dall’area della morte ad un elevato livello di esistenza.»


OSSERVAZIONI CONCLUSIVE


La fonte della follia dell’Uomo si trova nella sua mente. Esistono fattori mentali, delle vere e proprie trappole mentali, che si innescano quando il suo tono emotivo approssima l’area intorno a 2, e da quel punto in giù egli pone in atto soluzioni folli, vere e proprie forme di squilibrio mentale e pazzie, per cui le sue soluzioni creano invece problemi all’infinito, anziché risolverli. Le persone che hanno un tono emotivo che si trova nell’area intorno a 2, e da qui in giù, pongono in atto soluzioni tendenzialmente distruttive, che si dirigono verso la morte. Invece, le persone che si trovano in area 3, o ancora meglio 4, tendono a essere etiche, costruttive, giuste e a creare condizioni di sopravvivenza migliori per sé e per tutti.


Quando vedete nella società complicazioni assurde, che impediscono all’Uomo di vivere in pace, che impediscono condizioni di vita più che accettabili, quando vedete la libertà e la dignità delle persone calpestate, state assistendo alla manifestazione delle trappole mentali che rendono l’Uomo schiavo.


Per esempio, in occidente esiste una concezione di vita molto individualistica, per cui lo Stato dovrebbe prioritariamente soddisfare le esigenze dell’individuo.


In oriente, invece, esiste una concezione completamente diversa, orientata alla vita sociale e in forma aggregata di nazione unica, mentre le esigenze individuali dovrebbero essere subordinate a quelle sociali.


Ovviamente poi esistono miscele in varie percentuali di queste due concezioni di vita, infatti in occidente a volte ce l’hanno a morte con i comunisti, così li chiamano coloro che anteporrebbero le esigenze della collettività a quelle individuali. Anche in oriente esistono contaminazioni da parte della visione occidentale del mondo, basti pensare a ciò che accade a Hong Kong, o a quello che è capitato a Jack Ma, l’ex patron di Alibaba, che è stato espropriato completamente del suo patrimonio, valutato in oltre 60 miliardi di dollari, solo per il fatto di aver criticato l’operato del governo cinese: la critica era rivolta alla priorità che la Cina attribuisce alle faccende sociali, a cui le sfere individuali devono essere subordinate.


Il mondo come può vivere in pace, quando esistono tutte le complessità che l’Uomo in ogni epoca si è dato un gran da fare a creare, e che spesso sono inconciliabili tra di loro? Ma la fonte delle complessità, e della follia, è proprio dovuta a questo semplicissimo fatto, che vi cito di nuovo, repetita iuvant:


«Quando una razza o un individuo scende nella seconda zona del grafico e il tono generale oscilla a malapena tra la prima e la terza, si determina una condizione di squilibrio mentale. La pazzia è irrazionalità. È anche una condizione nella quale ci si è così di continuo avvicinati alla non-sopravvivenza, che l’organismo o la razza si impegna in ogni tipo di folli soluzioni.»


Perciò è fondamentale sollevare il tono emotivo dell’Uomo, in modo che sia stabilmente in alto, possibilmente in area 3 o ancora meglio 4: lì l’Uomo è razionale e le sue soluzioni sono etiche, giuste e lungimiranti, e creano condizioni di vita migliori per tutti, senza inganni.


Ci sono anche due aspetti da considerare: una persona possiede un suo tono emotivo cronico, fondamentale: quello è il suo effettivo tono emotivo, spesso non evidente a terzi, non manifestato a un eventuale osservatore esterno. Poi c’è un tono sociale, quel tono accettato nella società e usato con gli altri, come se fosse un muro difensivo: questo è un tono falso: Pirandello parlava di “maschere”, ebbene, ecco cos’è effettivamente ciò che già Pirandello aveva intuito: un meccanismo mentale subdolo, che falsifica la vera natura dell’Uomo, e nasconde agli altri il suo vero tono emotivo e le sue vere intenzioni.


Infatti, a grandi linee il tono emotivo sociale si trova probabilmente a 1,1, ostilità nascosta. Invece, il tono cronico delle persone è probabilmente molto più basso. Questo significa che le persone sono in massima parte, sempre e comunque, schiave di dette trappole mentali, che impediscono loro di affrontare la vita in modo libero e razionale.


Il livello di tono che si trova a 1,1 è qualcosa di tremendo, maligno e mortifero: Cito, per descriverlo un po’ meglio, un passo del libro “Scienza della Sopravvivenza”, sempre di LRH, che è il seguito di Dianetics, e che è un libro costruito sul “Quadro della Valutazione Umana”, in cui l’autore analizza le varie implicazioni individuali e sociali relative alle varie posizioni in cui ci si trova sulla Scala del Tono, e riferite a vari settori dell’azione umana:


«A 1,1 la verità prende la più grande batosta, perché qui viene confusa, stravolta, usata, distorta e celata per paura che qualcuno possa vendicarsi, fino a quando non ci si rende conto che le informazioni diffuse da questo livello della Scala del Tono perseguono unicamente due scopi: creare la massima quantità di danni al prossimo e assicurare la massima sicurezza a se stessi. Qui troviamo menzogne usate per nascondere altre menzogne, in mezzo alle più frenetiche asserzioni di onestà e a una roboante campagna pubblicitaria a sostegno dei valori etici di chi parla. Dietro la facciata di onore, onestà, etica e “sacralità dei propri impegni” si trova un turbinoso pantano di bugie maligne e malvagie con cui la persona intende creare la maggior quantità possibile di danno. Durante gli studi iniziali sulla Scala del Tono, che sono poi culminati in questo quadro, non si era compreso completamente fino a che punto un individuo di livello 1,1 potesse arrivare nel pubblicizzare la sua natura virtuosa mentre al tempo stesso indulgeva nel suo giochetto della pugnalata alla schiena. Poiché queste persone sostenevano tanto spesso di essere oneste ed etiche per un po’ si era accettata l’idea che una  persona potesse trovarsi a un basso livello sulla Scala del Tono in altre colonne ed essere comunque in grado di dire la verità. L’esperienza ha dimostrato che, per quanto pubblicizzi la propria onestà, l’individuo di livello 1,1 è totalmente incapace di dire la verità e racconta menzogne sulla spinta di una qualche orribile compulsione meccanica. Nessuna delle persone cui fu accordata fiducia se n’è rivelata degna; anzi, si scoprì che ciascuna di loro era talmente coinvolta in macchinazioni, pur mantenendo una tale facciata di onestà, che per la prima volta fu possibile capire a quale profondità potesse arrivare l’aberrazione nella sua repressione dell’Uomo».


Quando vedete nelle persone dei comportamenti irrazionali, quando il Governo pone in atto soluzioni che peggiorano la situazione, quando vedete che la libertà viene sacrificata in nome di una presunta sicurezza, ecco spiegato il perché: le persone e le Autorità che pongono in atto tali “soluzioni” sono schiave di queste trappole mentali, a loro totale insaputa. È una situazione probabilmente simile a quella descritta nel film “Matrix”, forse anche molto peggiore.


Pertanto in una popolazione è prioritario rimuovere questi meccanismi mentali. LRH non solo ha scoperto quanto sopra, ma ha anche trovato la soluzione, permettendo all’Uomo di raggiungere stati  di esistenza migliori, e condizioni di vita migliori, per tutti.

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