LA SCALA DEL FALLIMENTO

C’è una particella di conoscenza che tutti noi dovremmo aver ben presente, perché ci indica in un attimo quanta pazzia è presente nei fatti che stiamo esaminando:

- ogni persona attraversa vari livelli di atteggiamenti e di comportamenti nel cercare di risolvere i problemi che la vita gli pone. Questo vale non solo per i singoli individui, ma anche per le aggregazioni di persone, come famiglie, gruppi sociali ed economici, arrivando fino agli Stati, e oltre.

Tali livelli di atteggiamenti si riassumono in questa scala:

- di cui eri curioso;

- desiderato;

- imposto;

- impedito;

- nessuno;

- rifiutato.

Ogni passaggio inferiore è una spiegazione per giustificare il fallimento con il livello superiore.

Il livello superiore è l’espressione di una maggiore sanità mentale, rispetto al livello inferiore: perciò la curiosità rappresenta una massima sanità mentale, mentre il fatto di rifiutare rappresenta l’espressione della massima insanità mentale, e del massimo fallimento. All’estremità superiore possiamo identificare le condizioni in cui ci sarebbero le migliori condizioni di vita, mentre all’estremità inferiore possiamo trovare quelle peggiori.

Facciamo un esempio, applicato alla vendita:

- c’è il nostro uomo, un venditore, al quale piacerebbe vendere il suo prodotto a un tizio: sarebbe un risultato per lui molto interessante, a cui presta molta attenzione, ma tizio disgraziatamente rifiuta.

- Così cerca di convincere tizio, facendogli vedere i vantaggi che si avrebbero nel possedere quel prodotto, in modo che lui si convinca a desiderare di possederlo. Ma niente, non funziona.

- Così il nostro venditore cerca, in qualche modo, di far capire al tizio che lui dovrebbe possedere quel prodotto, cerca di imporglielo, perché altrimenti chissà cosa succederebbe. Durante il tentativo di vendita potrebbe essere introdotta l’idea della paura: chissà quale tragedia potrebbe succedere, qualora non si possegga l’oggetto della vendita. Ma niente, la vendita non va in porto neanche così.

- Perciò il nostro venditore insiste, mettendo in campo l’idea di impedire che accadano certe cose, qualora il tizio non possegga il tal prodotto. Vengono introdotti dei requisiti che tizio deve soddisfare, e sarebbero tutti requisiti necessari, direttamente o indirettamente, affinché tizio si convinca all’acquisto. Ma la vendita non ha successo neppure così.

- Si arriva al punto in cui il nostro venditore non si interessa più alla vendita: come non poter giustificare tale atteggiamento, dopo tutti i precedenti fallimenti? Ma tizio, a questo punto, in modo forse inconsapevole, ci sta facendo un pensiero al fatto di comprare. Ma la beffa è che il venditore neppure ci pensa più a vendere. Probabilmente il nostro venditore si è già messo in azione su un altro progetto, e quindi anche su un’altra scala, che però finirà allo stesso modo.

- Si termina col rifiuto della vendita. Il venditore ha fallito, e pensa di essere un fallito nella vendita: non vuole più vendere, rifiuta persino l’idea della vendita. Ma, per il colmo dei colmi, proprio ora tizio desidererebbe comprare!

Sarebbe stato sufficiente che il nostro venditore si fosse mantenuto sui punti alti della scala, insistendo con garbo e sensibilità per un tempo adeguato e lavorando sulla curiosità e sul desiderio, e la vendita si sarebbe conclusa positivamente.

Invece, lasciandosi trascinare da atteggiamenti degradati, insani e non auspicabili, il nostro venditore ha causato il suo stesso fallimento.


OSSERVAZIONI

L’intera struttura di un sistema economico necessita di venditori. Non esiste prodotto, bene o servizio che non debba essere venduto. Persino l’acqua, che è l’elemento più abbondante sul pianeta, necessita di essere venduta.

Anche l’intera nostra struttura sociale è caratterizzata dalla priorità data all’economia: infatti, la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, che è l’ingrediente fondamentale dell’economia. Perciò la scala viene applicata da tutti, anche dal Governo e da ogni funzione o attività, sia pubblica che privata.

Ogni livello della scala di cui sopra va compreso, per capire a quale livello siamo di fronte: si potrebbero distinguere grosso modo due casistiche:

1. Un livello ottimale di intelligenza e di sanità mentale, che caratterizzano un’azione di genuino aiuto e benessere collettivo, è permeato di curiosità e desiderio di raggiungere uno scopo auspicabile, diretto a ottenere miglioramenti nella sopravvivenza propria e di tutti. A questo punto esistono razionalità, studi basati su dati verificabili e opinioni dimostrabili e verificabili da chiunque. A questo livello le idee, i beni, i prodotti e i servizi in vendita sono utili e portano benefici e vantaggi concreti per molto tempo, per molti anni, nel lungo termine. A questo livello le condizioni di vita sono marcatamente positive, la stragrande maggioranza della popolazione sta bene, e il livello di libertà e sicurezza è alto.

2. Un livello degradato è invece contraddistinto in maggiore o minor misura da pazzia, misurabile dalla presenza sulla scena di imposizioni, impedimenti, obblighi e intenzioni di vendere idee, beni, prodotti e servizi di quantomeno dubbia utilità. A questo livello esistono moltissime opinioni non basate su dati certi, che possono anche cambiare moltissimo nel giro di pochissimo tempo, persino da un giorno all’altro. Qui vediamo il fatto di procedere a tentoni, cercando di ottenere risultati nel breve e brevissimo termine, ma praticamente senza imparare dagli errori commessi: si insiste diabolicamente nel perseverare nel concedere fiducia a teorie fallaci, che nella realtà producono risultati anche opposti alle previsioni. A questo livello più che di aiuto si dovrebbe parlare di tradimento: infatti i risultati ottenuti si dimostrano troppo spesso molto diversi dalle aspettative dichiarate, traducendosi in veri e propri danni, anziché risultati tangibili. A questo livello c’è confusione, sfiducia, paura, dolore e sofferenza. Qui le regole sono stringenti, la giustizia lascia a desiderare, la libertà eventualmente dichiarata è subordinata a regole che in realtà violano i Diritti Umani. A questo livello si manifesta un fatto che si potrebbe riassumere nel concetto di “non poter avere”, ovvero la privazione di beni, azioni o cose; e ci sarebbe pure “l’imposizione di avere”, ovvero l’imporre beni, azioni o cose non volute o rifiutate.


CONCLUSIONI

La scala di cui sopra è osservabile dovunque: nei comportamenti delle singole persone come nell’azione di politica economica dello Stato più potente che esista. È la scala dei comportamenti e atteggiamenti umani, in funzione dei fallimenti nella realtà della vita con cui ci si trova a fare i conti.

Libertà di scelta, libero arbitrio, curiosità e desideri, sono caratteristiche auspicabili, che dovrebbero essere perseguite e ambite in una società evoluta e altamente civile.

Imposizione, obblighi, regole stringenti e requisiti non desiderati o non desiderabili sono il denominatore comune di un ambiente degradato. Una società combinata in tale maniera si deteriorerebbe rapidamente, precipitando in condizioni di vita, sociali, politiche ed economiche via via peggiori, verso esiti finali non auspicabili: totalitarismi, dittature, guerre, povertà e degrado umano.

La scala di cui sopra consente di percepire immediatamente se c’è qualcosa di sbagliato, sia tra le persone, individualmente parlando, sia in un’intera società, nazione, paese, e anche nel mondo intero. Infatti è una scala propria dell’essere umano.


La scala e i dati di cui sopra sono tratti dal libro “Scientology 0-8 – Il Libro dei Fondamenti", e da altre opere di L. Ron Hubbard.

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