SINTESI DI: CENNI DI UN NUOVO SISTEMA ECONOMICO, MONETARIO, FISCALE E DI GIUSTIZIA




Indice generale

Note iniziali

Alcuni elementi di filosofia applicata

Il CICLO DI AZIONE

Il Principio Dinamico dell’Esistenza

Le Otto Dinamiche

La Soluzione Ottimale

La natura di uno Stato

Il ruolo del tono emotivo delle persone

La moneta

La funzione della moneta

Il ruolo della famiglia nella funzione monetaria

I Certificati di Valore Prodotto

Il Nuovo Sistema Fiscale

Il Sistema Premiante

La metafora della foresta

La ridistribuzione della ricchezza

Le modifiche al calcolo del PIL

Un Nuovo Sistema di Giustizia

L’Iter di Riabilitazione Economica

Un ruolo attivo del cittadino nella Giustizia

Riflessioni conclusive e ringraziamenti




Note iniziali


Impossibile riassumere il Manuale “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia” in una pagina. Del resto, mi rendo conto che questa sintesi non rende comunque giustizia al senso del documento originale, in quanto molte informazioni sono state tagliate, rendendo forse di difficile comprensione il tutto. Perciò, leggendo questo documento, quando percepite che qualcosa non quadra, vi invito a riferirvi al Manuale completo, che senz’altro potrà essere molto più chiaro ed esaustivo, nonostante sia anch’esso una sintesi, come si intuisce dal fatto che nel titolo trovate la parola “cenni”. Infatti ho intenzione in futuro di preparare un Manuale ancora più completo: per ora ne ho scritto una bozza di oltre un migliaio di pagine, che sono circa il triplo del Manuale, di cui questo scritto è solo un riassunto breve, succinto e compendioso.

Ho citato dal manuale alcuni passaggi, che trovate delimitati dal virgolettato «». Ulteriori citazioni sono presenti, e delimitate con le parentesi graffe {}.

Alcuni elementi di filosofia applicata


Prima di parlare di economia, di moneta, di fisco e di giustizia, dobbiamo considerare gli elementi e i fattori che muovono la vita e l’intero universo, perché se non comprendiamo e non rispettiamo le LEGGI NATURALI che governano il mondo, l’Uomo farà sicuramente fiasco, in qualunque settore. L’economia è un sottoprodotto dell’Uomo, perciò anch’essa deve considerare quelle leggi che governano la vita e l’intero universo; in mancanza, nessun sistema economico può avere successo e soddisfare adeguatamente le esigenze dell’Uomo.

Perciò, proseguendo nella lettura, troverete alcune conoscenze di filosofia applicata, nelle quali forse non vi sarete mai imbattuti prima d’ora: bene, sarà l’occasione di valutare insieme la portata di questi dati.

Il CICLO DI AZIONE


Nella vita esiste quello che viene chiamato CICLO DI AZIONE, che apparentemente si dispiega in tre fasi:
  1. Creazione
  2. Sopravvivenza
  3. Distruzione
Dovunque esiste questo Ciclo: nella vita, nelle piante, negli animali, nell’intero universo. Qualcosa nasce, vive per un certo tempo, e poi finisce, muore. Poi il ciclo ricomincia, dando vita ad altre forme, ad altri organismi, persino a nuove epoche storiche.

Tuttavia se applichiamo quest’apparenza, non ricaviamo un gran che di buono, perché in essa c’è una bugia, un’incomprensione: e l’Uomo, se non comprende una cosa, tende a distruggerla. Infatti, molto spesso vediamo l’Uomo essere descritto come distruttivo, maligno, predone, ecc., ma il motivo è che in quell’ambito ha una mal comprensione.

In realtà il CICLO DI AZIONE effettivo è:
  1. CREARE
  2. CREARE-CREARE-CREARE
  3. CREARE-CONTRO-CREARE
  4. NESSUNA-CREAZIONE, NOTHINGNESS (stato o qualità di essere nulla).
Quindi la creazione esiste in ogni fase del ciclo. La stessa distruzione, in realtà, si compone di attività creative contrarie alle creazioni avvenute in precedenza. Questa è una LEGGE DI NATURA, e va rispettata, pena il fallimento.

Il CICLO DI AZIONE lo possiamo trovare in qualunque settore della vita: animali, piante, natura, virus e batteri, universo fisico, Uomo, epoche storiche, ere geologiche: tutto si muove e tutto agisce secondo questo modello.

Che impatto può determinare questa conoscenza sull’economia? È chiaro che la comprensione e l’applicazione del CICLO DI AZIONE rappresenta una svolta epocale in campo economico, perché rende evidente che, essendo esso alla base di tutta l’esistenza, qualunque teoria economica ne deve prendere atto, e considerarlo nei suoi modelli.

Faccio qualche esempio:
  • per i monetaristi è l’offerta di denaro che controlla l’economia. Ecco che, alla luce del CICLO DI AZIONE, il monetarismo è un’idea falsa, dato che non lo rispetta. Perché non lo rispetta? Beh, è semplice: prendete un sacco di denaro, ma anche un sacco pieno d’oro, e buttatelo lì, sul pavimento, e state a vedere cosa succede: non succede proprio niente di niente! Perché, ovviamente, non è il denaro la causa: è l’Uomo la causa! Nessun altro può CREARE, se non l’Uomo. Perciò potremmo dire che qualunque assunto nelle teorie economiche dei monetaristi inizia a costruire una casa dal tetto, se mi si permette l’analogia: ovviamente non potrà mai funzionare così. Difatti, se consideriamo che oggi le banche centrali hanno immesso come non mai quantità di denaro enormi nell’economia, ma l’economia stessa non si sta riprendendo come ci si aspetterebbe, ci si rende conto che qualcosa non va nel monetarismo. Lo stesso Mario Draghi lo aveva detto, quando era ancora alla BCE, che si dovrebbero esaminare idee nuove. Forse Draghi alludeva alla MMT, ma ovviamente anch’essa non rispetta il CICLO DI AZIONE, per cui produrrà inevitabilmente un buco nell’acqua.                      
  • il neoliberismo predica di affidarsi al dio mercato. Anche qui non c’è traccia del rispetto del CICLO DI AZIONE, e infatti i risultati sono inadeguati, per non dire deleteri, giacché il risultato è che moltissimi ricchi vivono sulle spalle della maggioranza del Popolo, spremuta come un limone.
Bene, notiamo che svelando, considerando e applicando le leggi naturali, e il CICLO DI AZIONE lo è, possiamo scovare le idee false che permeano le nostre ataviche convinzioni, e rimuoverle.

La CREAZIONE deve essere implementata in qualunque attività, quindi anche nell’economia, nella moneta, nel fisco, e nella giustizia. In questi quattro settori, che ho preso in considerazione nel mio manuale, occorre fare in modo che OGNI PERSONA abbia un ruolo CREATIVO in qualunque attività relativa agli stessi quattro settori.

Oltre al CICLO DI AZIONE, possiamo osservare che la vita è mossa da altri scopi. Fin dai tempi più antichi ci si è chiesti quali siano gli scopi della vita e dell’Uomo. Varie teorie dicevano che l’Uomo vive solo per se stesso, che l’Uomo sia motivato dall’individualismo. Freud diceva che la motivazione dell’Uomo fosse la sfera sessuale. Adam Smith diceva che l’Uomo, lavorando per i suoi interessi e della sua famiglia, avrebbe comunque portato benefici a tutta la comunità e allo stesso Stato, come se ci fosse una “mano invisibile” ad occuparsi di tutto. Adam Muller diceva che lo Stato era tutto, e l’individuo doveva solo vivere in funzione dello Stato. Keynes diceva che le idee sono pericolose, e che lo Stato doveva entrare in gioco quando il mercato falliva. Una bella confusione! Nessuno dei filosofi e studiosi del passato ha mai scoperto il Principio Dinamico dell’Esistenza.

Il Principio Dinamico dell’Esistenza


Cosa motiva veramente l’Uomo? Qual è il principio dinamico dell’esistenza?

Ebbene, lo scopo dell’Uomo è la SOPRAVVIVENZA, e solo quello. Il successo nella sopravvivenza procura piacere, fisico e/o mentale. Invece, l’insuccesso nella sopravvivenza procura dolore, fisico e/o mentale. Si è scoperto anche che l’Uomo è disposto a sopportare moltissimo dolore, pur di ottenere anche solo una piccola particella di piacere.

Nella vita esistono dei soppressori della sopravvivenza: fattori che ostacolano la vita, che devono essere compensati da adeguata spinta, molto più che sufficiente a contrastare adeguatamente tali soppressori. Quindi è necessario che nella vita ci sia crescita, sempre.

Esiste una legge, scoperta dal Fibonacci: la Progressione Aurea. Infatti questa progressione si può trovare ovunque, ed è l’espressione di quella crescita ottimale, necessaria a contrastare adeguatamente i soppressori della sopravvivenza.

Questo già di per sé è una conoscenza di livello epocale: oggi si tende a punire i comportamenti non auspicabili, piuttosto che a incentivare i comportamenti auspicabili: ovvero, oggi in campo sociale, politico ed economico facciamo ancora il contrario di ciò che dovrebbe essere fatto: puniamo gli errori, anziché incentivare i comportamenti auspicabili.

Per esempio, il nostro sistema fiscale è informato a criteri di progressività dell’imposta: è sbagliato! È contro le LEGGI NATURALI! Tassando maggiormente chi più guadagna, significa punire la crescita: un’aberrazione totale, un’idea falsa, che è stata instillata nel pensiero umano da molto tempo.

Un altro esempio è relativo alla giustizia: il sistema di giustizia prevede la pena, la punizione per chi sbaglia. Ma il premio per chi fa le cose giuste dov’è? Anche in questo caso, il sistema di giustizia è basato su idee false, che non rispettano le LEGGI NATURALI.

Le Otto Dinamiche


La SOPRAVVIVENZA si suddivide in otto “spinte”, Otto Dinamiche, come segue:
  1. Dinamica UNO è la spinta verso la massima sopravvivenza dell'individuo e per se stesso. Include i propri simbionti diretti, l'accrescimento della cultura a vantaggio personale e l'immortalità del proprio nome.
  2. Dinamica DUE è la spinta dell'individuo verso la massima sopravvivenza tramite l'atto sessuale, la procreazione, l'educazione e la cura dei figli. Include i loro simbionti, l'accrescimento della cultura a loro vantaggio e i loro bisogni futuri. Questa è la dinamica dell’unità familiare.
  3. Dinamica TRE è la spinta dell'individuo verso la massima sopravvivenza del gruppo. Include i simbionti del gruppo e l'accrescimento della cultura di questo.
  4. Dinamica QUATTRO include la spinta dell'individuo verso la massima sopravvivenza di tutto il genere umano. Include i simbionti del genere umano e l'accrescimento della sua cultura. La vita, l'atomo, l'universo e l’energia stessa, vengono inclusi nella classe dei simbionti.
  5. Dinamica CINQUE è la spinta verso l’esistenza del regno animale e vegetale.
  6. Dinamica SEI è la spinta verso l’esistenza in quanto universo fisico, che è composto da Materia, Energia, Spazio e Tempo. Le iniziali di queste parole hanno formato un nuovo acronimo: MEST.
  7. Dinamica SETTE è la spinta verso l’esistenza in quanto spiriti o degli spiriti. Qualsiasi cosa spirituale, con o senza identità, rientra in questa dinamica.
  8. Dinamica OTTO è la spinta verso l’esistenza in quanto infinito, e qui rientra la faccenda dell’Essere Supremo.
La Dinamica OTTO faremmo bene a lasciarla di competenza di ciascuno, e non dovremmo intrometterci nelle credenze delle persone, lasciandole libere di abbracciare qualunque religione essi decidano.

La Soluzione Ottimale


A questo punto vediamo cosa sarebbe una SOLUZIONE OTTIMALE:

«L’etica, in realtà, consiste di razionalità volta al massimo livello di sopravvivenza per l’individuo, la razza futura, il gruppo, l’Umanità e le altre dinamiche considerate collettivamente.

L’etica è ragione.

La ragione dell’Uomo è la sua arma più potente.

Il livello etico più elevato consisterebbe in concetti di sopravvivenza a lungo termine che comportassero la minima distruzione, in tutte le dinamiche.

Una soluzione ottimale di qualsiasi problema sarebbe la soluzione che procurasse i maggiori benefici per il maggior numero di dinamiche. La soluzione peggiore sarebbe la soluzione che procurasse il maggior danno per il maggior numero di dinamiche.

Attività che procurassero la minima sopravvivenza per il minor numero di dinamiche e danneggiassero la sopravvivenza del maggior numero di dinamiche non potrebbero essere considerate attività razionali.»

La massima sopravvivenza possibile è l’immortalità, ed è quello lo scopo a cui tende l’Uomo, da realizzarsi su tutte le Otto Dinamiche. Ovviamente essa non è possibile per un singolo individuo, se lo consideriamo solo un corpo di carne. Ma la sopravvivenza di una famiglia può durare un tempo considerevolmente più lungo di quello di una singola persona. E la sopravvivenza di uno Stato può dispiegarsi per un tempo molto più lungo di quello di una famiglia, e anche molto di più.

La natura di uno Stato


Perciò, che cos’è uno Stato? Uno Stato non è altro che una TERZA DINAMICA, che rappresenta una delle risposte nel cercare di soddisfare il massimo scopo dell’Uomo: la sopravvivenza infinita.

«L’Uomo, al fine di realizzare nella vita reale e al meglio delle sue capacità questo concetto di sopravvivenza infinita, di immortalità, di cui abbiamo parlato poc’anzi, ha cercato di risolvere il problema realizzando lo Stato. L’Uomo, concependo un ente che possa sopravvivere all’esistenza materiale di un singolo individuo, e che addirittura possa esistere per centinaia o migliaia di anni, e anche oltre, ha realizzato una specie di parodia di vita eterna, quella di uno Stato che continua nel tempo, oltre il ciclo terreno di vita e di morte dei singoli individui che lo popolano. Il Popolo, abbracciando e lottando per lo scopo della Patria, compierebbe quelle azioni dirette verso quello scopo fondamentale che è intimamente associato allo Stato: la sopravvivenza infinita. E questo pone l’essere umano sulla giusta strada, perché la Patria è eterna: un obiettivo perfettamente combaciante con quello di ogni cittadino, per cui il fatto di immedesimarsi nello Stato vorrebbe dire fare propria la caratteristica di sopravvivenza virtualmente infinita che gli appartiene.

Uno Stato è pertanto, se così posso dire, un essere infinito e immortale, dotato di un potere e risorse infinite, illimitate, in virtù del fatto che esso, idealmente, non muore mai. Essendo virtualmente eterno, lo Stato può esprimere quantità e qualità praticamente illimitate di produzione di cicli economici di valore auspicabile, presenti e futuri, grazie all’apporto creativo del suo preziosissimo Popolo.»

E cito ancora, sempre dal mio manuale:

«Quest’idea di immortalità indissolubilmente associata al concetto di Stato è molto facile da usare sia in modo etico, sia, purtroppo, in modo depravante. Qualunque individuo che fosse orientato ad avere a cuore i destini della Patria, verrebbe automaticamente attratto come una calamita dall’idea di sottofondo, che riguarda l’immortalità dello Stato, e la possibile sopravvivenza infinita raggiungibile, appiccicata come un francobollo ad esso: infatti è proprio quello che sta cercando di raggiungere! Il nazionalismo è la proiezione dell’idea di immortalità che può essere raggiunta attraverso lo Stato, che include quest’idea. Capiamoci bene: non esiste in sé alcun concetto negativo nel nazionalismo, ma quell’individuo che avesse a cuore tale ideologia, in realtà non avrebbe più a cuore l’idea dello Stato di quanto non ne avrebbe l’idea di sopravvivenza infinita che lo Stato rappresenta. Per lui lo Stato è tanto importante perché, attraverso di esso, e con l’aiuto del Popolo, egli potrebbe raggiungere il tanto anelato suo scopo fondamentale: l’eternità. Perciò uno Stato guidato da gente di malaffare, ma che dichiari falsamente di perorare la causa nazionalista, potrebbe ricevere ugualmente l’accordo del Popolo, perché in quella causa è comunque rappresentata l’idea della sopravvivenza infinita, che è proprio lo scopo della Vita e dell’Uomo. Vedete quindi che il Popolo ha una grande responsabilità: quella di fare molta attenzione verso chi concede il potere di Governo dello Stato. Se tale potere venisse concesso a gente lungimirante e con buone intenzioni, i risultati sarebbero auspicabilmente diretti verso un’età d’oro di quella Nazione. Se invece tale potere fosse concesso a gente soppressiva, falsa, maligna e mossa da scopi malvagi, le conseguenze sarebbero il dolore e il dirigersi dello Stato verso la sua morte, trascinando con sé il suo Popolo.»

Perciò ora abbiamo questi elementi, che sono vere e proprie LEGGI NATURALI, che dobbiamo includere in una teoria economica, se vogliamo che questa nuova teoria economica rispetti le leggi che governano la vita e l’universo:
  1. il CICLO DI AZIONE
  2. le OTTO DINAMICHE
  3. la SOLUZIONE OTTIMALE
  4. PIACERE e DOLORE
Quindi la soluzione per ottenere una TEORIA ECONOMICA corretta è fare in modo che ciascun cittadino CREI qualcosa e che venga remunerato per questo e che perciò ottenga una certa particella di PIACERE, quando agisce nella direzione di produrre cicli economici di valore auspicabile. Perciò ogni persona dovrebbe essere incentivata e orientata a soddisfare la SOLUZIONE OTTIMALE, e quindi a portare la massima SOPRAVVIVENZA al maggior numero di DINAMICHE.

Teniamo presente che più si agisce in ossequio al rispetto della SOLUZIONE OTTIMALE, e più il tono emotivo della persona sale, e meglio si sviluppano le sue capacità, la sua razionalità e la sua salute mentale, e si manifestano al meglio le sue qualità creatrici di miglior sopravvivenza per sé e per tutti.

Viceversa, se l’Uomo tende a ignorare la SOLUZIONE OTTIMALE, o addirittura a violarla, le sue capacità diminuiscono, tende ad agire irrazionalmente, e può anche impazzire, diventando distruttivo.

Il ruolo del tono emotivo delle persone


Anche il tono emotivo delle persone ha quindi un ruolo molto importante: infatti si è scoperto che una persona alta di tono è attiva, produttiva ed etica, in modo naturale: tende così a realizzare, in modo auto determinato, quei cicli economici di valore auspicabile che rispettano le LEGGI NATURALI.

Invece, una persona bassa di tono attira su di sé, come una calamita, quelle qualità negative che causano il suo degrado, e diventa in tal modo distruttiva e un nemico per se stessa e per la comunità.

Si è inoltre scoperto che il tono emotivo è in relazione con la produzione: una persona, se produce cicli economici di valore auspicabile, causa a se stessa un tono emotivo alto, e il fatto di essere di aiuto concreto per tutte le OTTO DINAMICHE.

Invece, una persona che non produce causa a se stessa toni emotivi di basso livello, che la portano ad auto degradarsi, e a violare le LEGGI NATURALI.

La moneta


Oggi i sistemi economici sono gravati da un’incomprensione: la creazione di moneta dovrebbe essere in capo anche ai singoli individui. Invece, i sistemi odierni hanno delegato la creazione di moneta a una banca centrale, e al sistema bancario nel suo complesso: questo crea sperequazione, perché la moneta e il denaro tendono in questo modo ad accumularsi in poche mani, lasciando alla maggioranza dei cittadini solo le briciole.

Invece il fatto di CREARE deve essere implementato anche a livello di MONETA: ovvero, ciascun cittadino deve essere in grado di produrre la sua moneta, ovvero il suo denaro. Dato che oggi abbiamo un sistema monetario completamente diverso, basato sul fatto che la creazione di moneta è stata delegata a un soggetto terzo, quale una Banca Centrale, e che tale soggetto per l’Italia è addirittura un ente situato all’estero, la BCE, la soluzione del problema potrebbe essere complicata. Tuttavia, in realtà, la cosa può essere vista come un’opportunità: infatti una moneta che riscuota la fiducia a livello internazionale, come l’euro o il dollaro, deve comunque esistere. Ma deve esistere anche una moneta che riscuota fiducia esclusivamente all’interno di un singolo Stato, o di una comunità più ristretta. Io ho ragionato a livello di Stato nel mio manuale, per una questione di semplificazione.

La funzione della moneta


«La moneta serve ai seguenti scopi: cito ciò che è scritto nel sito internet della Banca d’Italia:

{La moneta svolge tre funzioni: unità di conto, riserva di valore e mezzo di pagamento:
  • unità di conto. La moneta si usa per confrontare in maniera omogenea il valore di prodotti e servizi molto diversi tra loro, agevolando così le decisioni economiche e gli accordi contrattuali.
  • Riserva di valore. La moneta permette di spostare nel tempo la quota di reddito che non viene utilizzata immediatamente per consumare beni e servizi. In altri termini, consente di conservare (risparmiare) una quota del reddito corrente per spenderlo in futuro.
  • Mezzo di pagamento. La moneta può essere scambiata istantaneamente con beni e servizi: l'acquirente consegna moneta al venditore e in questo modo si libera da ogni obbligo nei confronti di quest'ultimo che, accettandola, ne riconosce il valore.}
Praticamente, la moneta è una sorta di oggetto magico, in quanto ha il potere di fare moltissime cose! Avendo un grandissimo potere, è chiaro che la moneta può essere anche estremamente pericolosa, proprio per il fatto che tale potere, se usato male, potrebbe produrre risultati disastrosi. Perciò la moneta va studiata, esaminata, capita e valutata molto bene, come se si trattasse di un’informazione preziosa e un dato fondamentale della nostra civiltà, come in effetti è.»

«Nel corso della Storia, a riguardo della moneta e del denaro l’Uomo ha sempre dato vita ad accese controversie, e a volte anche a feroci guerre. Il motivo è sempre quello: il denaro è un oggetto multiforme e può assumere diverse identità, è camaleontico, è molto facile confondersi con esso, perché può essere tutto e il contrario di tutto, e lo può essere e diventare con una facilità e rapidità disarmante. Il denaro può facilmente sfuggire al controllo, è potente come un ordigno nucleare, ma sguscia tra le mani come un’anguilla. Il denaro è come un coltello con al posto del manico un’altra lama! Il denaro si può scambiare con merci, beni e servizi, ma esso stesso può diventare merce, bene e servizio! Si può scambiare con altro denaro, e, in tal caso, è molto facile tradire il suo scopo, cadendo così nell’errore. Il denaro non è il fine: esso è il mezzo attraverso il quale attivare quelle meravigliose particelle del CREARE e del CREARE-CREARE-CREARE proprie del CICLO DI AZIONE, che fanno sì che le persone si diano da fare per produrre cicli economici di valore auspicabile.»

«Non fatevi confondere le idee: la ricchezza di un Paese non è data dalle sue materie prime, dalle terre o dalla quantità di denaro depositata sui conti dei suoi abitanti o nei forzieri delle sue banche, o da quanto valgono in borsa le aziende quotate nel Paese. La ricchezza vera di un Paese è legata indissolubilmente ad un Popolo che si dia da fare e produca cicli economici di valore auspicabile, in rispetto delle leggi naturali, quali il CICLO DI AZIONE e la Soluzione Ottimale. La ricchezza di un Paese è direttamente proporzionale alla fiducia che i suoi abitanti ripongono nel loro Paese, nel loro futuro, nel futuro del loro Paese, e nella possibilità che essi possano raggiungere i loro scopi, in relazione alla Soluzione Ottimale e alla quantità di Creazione che possono realizzare in base al loro potere di scelta e libero arbitrio, ancora meglio se queste cose siano incentivate e premiate dal loro Paese, attraverso norme di Giustizia, di legge e fiscali. Lo Stato è degno di fiducia e di credito grazie al suo Popolo, pertanto lo Stato deve agevolare e incentivare il fatto che il Popolo sia attivo e produttivo, nel rispetto delle leggi naturali.»

Il ruolo della famiglia nella funzione monetaria


A questo punto entra in scena un’altra considerazione: la CREAZIONE in che modo riguarda l’Uomo? Ovvero, qual è il minimo comun denominatore che garantisca la sopravvivenza della specie umana? La risposta è la FAMIGLIA. La famiglia è il luogo perfetto non solo per la prosecuzione della specie, ma nella famiglia avvengono quei fenomeni di prosecuzione dei valori di una società che sarebbe impossibile da realizzare in altra maniera.

In altri termini, dobbiamo incentivare la FAMIGLIA, perché essa è la pietra angolare di qualsiasi società. Addirittura all’interno delle famiglie avvengono quei processi economici e monetari che non si manifestano con il fatto di scucire dei bigliettoni, come corrispettivo per lavoro e servizi resi. Purtuttavia il lavoro viene svolto, sapendo che all’interno del circolo familiare ci sarà sempre quella forma di scambio e di aiuto, anche senza lo scambio di denaro in contropartita. Per gli scopi di analisi monetaria, questo è un fatto piuttosto interessante, e qui cominciamo a intuire che nei sistemi economici in auge è presente quella che io, nel mio manuale, ho chiamato una variabile “X”, che non è mai stata quantificata né valorizzata a livello monetario, pur avendo essa stessa un grande valore economico.

Inoltre, a mio parere, per ora non è consigliabile consentire direttamente al singolo individuo di generare lui stesso, a livello individuale, la sua moneta. Oggi le persone non posseggono ancora quella conoscenza necessaria a gestire in modo adeguato la creazione di moneta. Inoltre dobbiamo incentivare la famiglia, e non è detto che un singolo individuo se la crei in modo autodeterminato. Perciò dobbiamo incentivare la famiglia e la creazione di moneta, contemporaneamente, attraverso un’apposita funzione dello Stato.

I Certificati di Valore Prodotto


Entrano così in scena i CERTIFICATI DI VALORE PRODOTTO (CVP). In pratica i CVP sono una sorta di moneta complementare, che può essere considerata una moneta fiscale, che ha queste caratteristiche:
  1. ha una funzione simil monetaria, e senza la pretesa che tale caratteristica sia accettata da altre popolazioni di altri Stati;
  2. è uno strumento privo di interessi;
  3. è uno strumento che non può essere convertito direttamente con la moneta avente corso legale, per esempio l’euro;
  4. è uno strumento che ha una scadenza;
  5. è uno strumento ad accettazione volontaria, anche da parte dello Stato;
  6. è uno strumento circolante solo all’interno dello Stato che lo emette.
«Questi CVP possono essere usati anche per pagare le tasse allo Stato, se esso è disposto ad accettarli (certo che sì, lo Stato li dovrebbe sempre accettare, purché non scaduti, perché alla base dei CVP c’è un rapporto di fiducia Stato-cittadini, e se questa fiducia venisse infranta, non accettando i CVP, ne deriverebbe un danno enorme sia per le famiglie che per lo Stato.

Lo scopo dei CVP è quello di muovere l’economia del Paese, perché è il fatto di CREARE economia e/o beni e/o servizi di valore auspicabile che conta. Una volta che il PIL è stato incrementato, i CVP possono ritornare allo Stato, come pagamento di imposte e tasse, e il cerchio si chiude. Se invece i CVP non vengono usati, o usati troppo poco, o ne sono stati emessi troppo, essi scadono naturalmente dopo due anni. Ma se il PIL è cresciuto significa che sono stati CREATI cicli economici di valore auspicabile per il Popolo e quindi anche per lo Stato, ed è questo che conta.

I CVP si usano SOLO per cicli economici interni allo Stato. Perciò, ben vengano entità estere che decidano di accettarli in pagamento, ma solo per attività economiche che nascano e che continuino il loro ciclo economico all’interno del territorio dello Stato, e che concludano il loro ciclo con l’uso degli stessi CVP e/o euro per il pagamento di imposte e tasse nello Stato in cui quei CVP sono stati creati e accreditati ai destinatari. Ripeto ancora una volta: i CVP hanno senso se essi si focalizzano sul CICLO DI AZIONE relativo allo Stato in cui sono nati. Per esempio, se qualcuno usasse i CVP per acquistare attività estere, anche se il venditore fosse disposto ad accettarli, la cosa non si può fare, perché del ciclo economico relativo ne beneficerebbe gente all’esterno dello Stato italiano.»

«I CVP saranno quantificati a livello familiare, perciò assegnati in una certa quantità e valore alle famiglie, come risulta nei registri anagrafici dello Stato e dei Comuni. In base alla composizione delle famiglie, e in base ad accordi Stato-Comuni-Famiglie si identificheranno le relative ripartizioni dei CVP, accreditandoli ai singoli cittadini che in una famiglia possiedono la capacità di agire, legalmente parlando. Ciò significa che i minorenni non riceveranno il becco di un CVP! La loro quota andrà ovviamente ai genitori, o in ogni caso a chi ne detiene la responsabilità genitoriale.»

Il Nuovo Sistema Fiscale


Il sistema fiscale non è altro che un sistema di controllo della crescita. Perciò esso incentiva la crescita dove serve, e preleva le risorse dove queste eccedono.

Il Fibonacci scoprì la Progressione Aurea esaminando una colonia di conigli. Nel mio manuale non ho approfondito il discorso, semplicemente ho indicato come crescita ottimale un 5% annuo.

In effetti, se noi osserviamo la vita media dei conigli, essi possono vivere 7 o 8 anni; forse di più, forse di meno. In pratica, 10 volte di meno dell’Uomo, circa. La Progressione Aurea, dopo un certo punto, si stabilizza su una crescita di 1,6 volte, circa (sto sintetizzando). Quindi noi dovremmo dividere per 10 tale valore, ma arrotondando fa 1,05, che è proprio il 5% di cui abbiamo bisogno.

Sottolineo di nuovo il fatto che la crescita economica è necessaria, al fine di contrastare adeguatamente i soppressori della sopravvivenza: terremoti, alluvioni, epidemie, eccetera. Se non avessimo adeguata crescita, l’Uomo si estinguerebbe.

Nel sistema economico, monetario e fiscale abbiamo l’euro, controllato dal sistema bancario, BCE in testa. Non so se avete notato, ma finora le teorie economiche in auge prevedevano che il controllo della crescita economica dipendesse dai tassi: la banca centrale, qualora l’economia avesse corso troppo, avrebbe dovuto alzare i tassi per rallentarla. Viceversa, se l’economia fosse stata stagnante, la banca centrale avrebbe dovuto abbassare i tassi per farla ripartire. Ma la BCE ha portato i tassi a zero, e l’economia non è ripartita. Così ha portato i tassi ad un livello negativo (cosa mai fatta prima), ma l’economia non è ripartita come ci si sarebbe aspettato! Inoltre i tassi negativi hanno creato problemi a non finire!

Quindi è chiaro che i tassi non governano niente. Anche questa non è altro che un’idea falsa.

Il Sistema Premiante


Quindi noi controlleremo l’economia in un altro modo: attraverso il NUOVO SISTEMA FISCALE, che include un SISTEMA PREMIANTE.

In pratica, lo Stato emetterà una certa quantità di CVP, assegnati e ripartiti a livello delle famiglie, in modo che la quantità emessa causi una crescita economica di quel tanto da raggiungere il 5%. Ho ipotizzato un certo livello di VELOCITÀ DI CIRCOLAZIONE (quanto PIL produce ogni unità di moneta immessa nell’economia), e in base a tale ipotesi, si immettono tot miliardi di CVP.

Nel manuale, la Tabella 1 riassume i calcoli. Si parte dal 2018 (anno da cui sono partito con le mie analisi), e in quell’anno ho ipotizzato di emettere 177 miliardi di CVP.

Nota: ogni CVP ha un valore di un euro: 1 CVP = 1 euro.

Ho ipotizzato una velocità di circolazione dei CVP di 0,5. Perciò 177 miliardi di CVP otterrebbero 88 miliardi di crescita di PIL, pari al 5% di incremento del PIL del 2018.

I CVP potranno essere usati per qualsiasi pagamento, all’interno dello Stato, e avranno una scadenza di due anni. Se non vengono usati, peggio per chi li ha ricevuti.

Vediamo di spiegare il SISTEMA PREMIANTE: il fatto di pagare imposte e tasse rappresenta un dolore per chi paga. Quindi l’Uomo, quando si tratta di pagare imposte e tasse, tenderà a rifuggire da tale dolore. Non c’è niente da fare: è proprio così: è una LEGGE NATURALE, non c’è regola, legge umana o morale che tenga: l’Uomo cercherà in ogni modo possibile di rifuggire dal dolore, e quindi tenderà a trovare il modo di evitare o di eludere le tasse. A meno che…

Abbiamo detto che l’Uomo è disposto a sopportare moltissimo dolore, pur di ottenere anche solo una piccola particella di piacere. Ebbene, questa scoperta, applicata al sistema fiscale, ci aiuta a capire come dovrebbe essere un vero sistema fiscale, che rispetti le LEGGI NATURALI. Infatti il SISTEMA PREMIANTE introduce nelle equazioni economiche e fiscali un PREMIO, che produce quella particella di PIACERE necessaria a relegare in secondo piano il DOLORE che scaturirebbe, qualora ci fosse solo l’obbligo di pagare le tasse.

Infatti, all’interno del sistema dei pagamenti, ho stabilito che ci sia un RIMBORSO DELLE TASSE, in ragione dell’1,25% del reddito ottenuto.

Il SISTEMA PREMIANTE si attiva, entra in funzione quando il soggetto che ha prodotto reddito aumenta di almeno del 5% il suo reddito, rispetto all’anno precedente.

Questa crescita di almeno il 5% soddisfa diverse condizioni: consente quella crescita necessaria a contrastare adeguatamente i soppressori della sopravvivenza; consente a chi la realizza di far crescere il suo tono emotivo; consente perciò a chi la realizza di creare per sé quella razionalità necessaria a mantenere il proprio livello etico, che è una condizione legata al possedere un tono emotivo alto; consente di creare quell’abbondanza che poi necessariamente servirà per portare aiuto dove serve, a livello di persone che ne necessitassero, di attività economiche, di investimenti in infrastrutture, e così via.

C’è anche il fatto che occorre premiare la produzione, e penalizzare la non produzione, perché si è scoperto che, premiando la non produzione, si ottiene non produzione, statistiche in calo, crisi economiche, ecc.

«Ci sono due tipi di contribuenti: chi vende, ovvero chi fa il lavoro, e chi compra, o consumatore.

Si potrebbe parlare di:
  • Contribuente Attivo, quello che fa il lavoro, o che vende, ed emette lo scontrino/fattura.
  • Contribuente Passivo, o che compra, quello che quindi riceve e paga lo scontrino/fattura.
Tutti e due però saranno investiti da importanti benefici economici, all’attivarsi del Sistema Premiante. Infatti, il contribuente (venditore/lavoratore e compratore/consumatore), l’anno successivo, al realizzarsi dell’incremento del suo PIL personale di almeno il 5%, avrà diritto e gli verranno consegnate queste cose:
  • al venditore/lavoratore, la riduzione di quell’1,25% sulla sua pressione fiscale rispetto all’anno appena trascorso; notate che quell’1,25% gli è già stato trattenuto, secondo la pressione fiscale dell’anno fiscale di competenza, che è l’anno precedente.
  • Al venditore/lavoratore metà del premio (il Rimborso Tasse), cioè lo 0,625%.
  • Al compratore/consumatore l’altra metà del premio, cioè lo 0,625%.
Vi faccio notare che il venditore/lavoratore viene premiato due volte all’attivarsi del Sistema Premiante, una volta con la riduzione della sua pressione fiscale per l’anno successivo, e una volta con mezzo premio dell’1,25%, cioè lo 0,625%.

È giusto che il venditore/lavoratore venga premiato in maggiore misura rispetto al compratore/consumatore? Credo che sia giusto, per un semplice motivo: egli CREA, si dà da fare nel CREARE cicli economici di valore auspicabile, perciò è molto giusto che un’attività CREATIVA sia accompagnata da una particella di piacere, ossequiando la Soluzione Ottimale. È pur vero che anche il compratore/consumatore CREA un flusso economico di valore auspicabile, consentendo che il ciclo economico di valore auspicabile originato dal venditore/lavoratore sia concretizzato, ma, se dovessimo supporre di mettere i due sullo stesso piano, prima o poi i consumatori cresceranno di numero, mentre i lavoratori diminuiranno. Perché succederebbe questo? Per il semplice motivo che il consumatore credo che faccia meno fatica a comprare un prodotto, rispetto a colui il quale produce quel prodotto e/o servizio. Quindi, un bel giorno, premiandoli allo stesso modo, in realtà staremmo penalizzando chi lavora e produce, e in conseguenza di ciò staremmo svilendo e punendo il lavoro, e apprezzando e premiando il consumo. Quindi diminuirebbe il lavoro, concentrandosi su pochi soggetti, magari entità economiche sovranazionali che tenderebbero a produrre a basso costo nei paesi più poveri, quelli dove costa meno produrre, e venderebbero i loro prodotti nei paesi più ricchi, a prezzo maggiorato. E in questi paesi si avrebbero i consumatori, spremuti da prezzi dei prodotti alti, ma carenti di lavoro. Che poi, a ben guardare, vediamo che proprio oggi sta succedendo proprio questo, sia in Italia che altrove.»

Nell’esempio che troviamo nella Tabella 1, vediamo che per il 2018 il RIMBORSO DELLE TASSE ammonterebbe a 22,06 miliardi di euro/CVP. A questa cifra si aggiungerebbero ulteriori 22,06 miliardi di euro/CVP, che riguardano la diminuzione dell’aliquota fiscale dei soggetti che hanno beneficiato del SISTEMA PREMIANTE.

Questo RIMBORSO DELLE TASSE costituisce il PREMIO, ovvero quella particella di piacere, ambitissima e strutturalmente prevista in questo Nuovo Sistema Economico, che si contrappone al dolore di dover pagare le imposte e le tasse. In tal modo anche il sistema fiscale diventa un vero e proprio motore di creazione di ricchezza, benessere e giustizia per tutto il Popolo. Ovviamente non si può rimborsare tutte le tasse pagate, ma solo una quota, che però si tratta di una cifra enorme: l’1,25% del PIL!

Infatti, col Nuovo Sistema Fiscale abbiamo “deforestato” tutte le complicazioni che abbiamo oggi, fatte di detrazioni, deduzioni, norme, lacci e laccioli che ingarbugliano il sistema fiscale all’inverosimile. Ognuno avrà quindi una sua aliquota fiscale, e una CLASSE DI MERITO FISCALE (CMF).

Con tale sistema fiscale è evidente che verrebbe scoraggiato il “nero”, a livello strutturale. Chi facesse e usasse il “nero”, si priverebbe automaticamente dei benefici fiscali, che per il 2018 ammonterebbero in totale a 22,06 + 22,06 miliardi, che sono una cifra enorme. Chi sarebbe così scellerato di causarsi da solo una tale perdita?

La metafora della foresta


Nel mio manuale ho fatto un’analogia con quanto avviene in una foresta, che potremmo benissimo assimilare come ad un sistema economico e monetario naturale. Gli animali e le piante della foresta ottengono i prodotti necessari alla loro sopravvivenza da tutti i loro simbionti: questo corrisponde a una sorta di sistema monetario: l’animale, che si ciba dei frutti, restituisce alla pianta il prodotto finale del suo metabolismo, “pagando” la pianta, per il servizio ricevuto, con un prodotto che è utile alla pianta stessa (lo sterco), e che funge così come da sistema monetario. Una sorta di baratto: “do ut des”, ma in effetti tale sistema è in tutto e per tutto assimilabile a un sistema monetario.

Non tutti i frutti e i semi della pianta vanno a soddisfare le esigenze di sopravvivenza e di continuazione della specie della pianta stessa: alcuni di essi se li prende la foresta, ovvero vengono usati da altri animali o specie, per le loro esigenze: invero possiamo vedere in questa “esazione” gli elementi propri di ciò che potremmo chiamare una sorta di sistema fiscale della foresta. Ma possiamo notare altresì che tale sistema fiscale della foresta restituisce agli abitanti della foresta stessa quei fattori di sopravvivenza che sono loro necessari: ecco l’analogia col SISTEMA PREMIANTE, attraverso il quale viene realizzato il RIMBORSO DELLE TASSE.

Per quanto riguarda la moneta, sappiamo che nei sistemi economici moderni svolge tre funzioni: unità di conto, riserva di valore e mezzo di pagamento. Tuttavia se mettiamo a confronto la “moneta della foresta” con quella presente nell’economia dell’Uomo, scopriamo che nella foresta la funzione principale della moneta è quella di mezzo di pagamento. La funzione di riserva di valore della moneta della foresta ha una scadenza: per esempio, i frutti deperiscono dopo un certo tempo, e quindi possono essere adeguatamente usati solo entro un determinato lasso temporale. Per quanto riguarda la funzione di unità di conto della “moneta della foresta”, beh, credo che non ci sia: perlomeno, io non la vedo. Riflettendo su questo esempio, scopriamo che la moneta di ideazione umana ha corrotto il pensiero dell’Uomo. L’irrazionalità e il degrado a cui è arrivato il pensiero economico è evidentissimo, quando scopriamo che sono presenti nel sistema economico depositi di denaro enormi, e nel contempo c’è gente che fa la fame. Evidentemente c’è qualcosa di tremendamente sbagliato nella moneta umana: prendiamone atto, e, grazie a questo manuale, possiamo rimediare all’errore.

I sistemi economici dell’Uomo prima o poi hanno avuto dei problemi perché non rispettavano le LEGGI NATURALI; e la storia si sta ripetendo proprio oggi. Non si può andare contro Natura, senza pagarne il prezzo. La scienza si occupa di scoprire le Leggi che governano la vita e l’universo, al fine di acquisire quella conoscenza che possa consentire all’Uomo di ricavarne qualcosa di buono e giusto. Oggi, finalmente, con le scoperte disponibili in questo manuale, possiamo fare un altro passo avanti verso un mondo migliore.

La ridistribuzione della ricchezza


Attraverso il SISTEMA PREMIANTE il cittadino può conseguire vantaggi economici importanti: il RIMBORSO DELLE TASSE e una DIMINUZIONE DELLA SUA ALIQUOTA FISCALE. Questo dipende da lui, e solo da lui.

Con questo sistema viene messo da parte il sistema competitivo, proprio del neoliberismo e della legge del più forte, a causa del quale la piccola azienda viene divorata dalle grandi multinazionali globali. Nel Nuovo Sistema Economico ognuno può ottenere benefici economici, monetari e fiscali, e questo grazie solo al suo potere di scelta e libero arbitrio.

Per incentivare ulteriormente questo aspetto, ho previsto uno SCHEMA GENERALE DI RIDISTRIBUZIONE DI RICCHEZZA, attraverso il quale ogni singolo cittadino può destinare le sue risorse in euro/CVP verso attività economiche di valore auspicabile, e, in cambio, ricevere importanti benefici monetari e fiscali, che rappresentano un PREMIO, che è il PIACERE per aver CREATO un CICLO ECONOMICO DI VALORE AUSPICABILE, come chiamo io quelle attività economiche di valore, ottenute sia per sé che per tutti.

In modo analogo è possibile fare qualcosa di importante per le infrastrutture del Paese. Infatti, attraverso lo SCHEMA GENERALE PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE PUBBLICHE, il cittadino può costituirsi parte attiva per la loro realizzazione e finanziamento, ottenendo in cambio importanti benefici monetari e fiscali, come detto sopra.

Con questo schema di ridistribuzione della ricchezza si risolve a livello strutturale quel grave problema per cui la ricchezza si accumula in poche mani, creando gravi problemi di sperequazione.

Le modifiche al calcolo del PIL


«Nel PIL occorre far rientrare quelle attività che possano CREARE e anche CREARE-CREARE-CREARE azioni di valore auspicabile, in linea con la Soluzione Ottimale, e che attingano alla vasta miniera di conoscenza e saggezza che è il Popolo.

Perciò nel PIL occorre inserire anche quelle attività non necessariamente produttive da un punto di vista materiale, ma estremamente importanti da un punto di vista spirituale: cultura, arte, sapere, filosofia, e così via. Non ci serve un Popolo che sappia tutto, ma ci è indispensabile un Popolo che sappia come sapere, come conoscere, come imparare. Ebbene, tali attività con alti valori sociali e spirituali devono in qualche modo essere riconosciute, incentivate e valorizzate in modo tangibile.»

«Grazie a ciò che ho spiegato nel capitolo SCHEMA GENERALE DI RIDISTRIBUZIONE DI RICCHEZZA, è possibile convertire l’attuale sistema di volontariato in attività retribuite. I finanziamenti che alimenterebbero le attività in gioco potrebbero pervenire sia da parte di privati che direttamente da parte dello Stato.

I finanziamenti di tali attività potrebbero essere costituiti da moneta legale e/o CVP, in funzione della situazione congiunturale. Le attività potrebbero svolgersi su una base locale, ma anche essere strutturate a livello centrale, tramite un apposito Ufficio Statale che si occupasse di far pervenire gli aiuti dove servono.

In questo modo il volontariato si evolverebbe: non sarebbe più svolto a titolo gratuito, ma costituirebbe un’attività remunerata, produttiva quindi di PIL, e in più avrebbe l’occasione di ricevere cospicui finanziamenti, grazie ai CVP e al suddetto SCHEMA GENERALE DI RIDISTRIBUZIONE DI RICCHEZZA. Sarebbe quindi un sistema più potente, più efficace e più di valore, e rispettoso delle leggi naturali.»

«Quanto sopra rivede e corregge le storture del PIL. Il PIL è un buon indicatore, proprio per il fatto che in un solo valore si possono esprimere grandi significati, ma è necessario che in esso confluiscano le espressioni dei valori su cui si fonda la nostra società, TUTTI i valori, TUTTI i cicli economici di valore auspicabile. Gli economisti e gli scienziati delle materie economiche finora non hanno colto che nel sistema monetario e nel sistema economico erano presenti gravi errori. Quanto esposto nel presente saggio, se attuato, potrebbe sistemare le cose per i prossimi secoli.»

Un Nuovo Sistema di Giustizia


I dati del sistema carcerario dicono che gli “ospiti” delle patrie galere sono per tre quarti recidivi, forse più. Sappiamo anche che chi torna a piede libero, troppo spesso torna pure a commettere quegli stessi reati per cui fu punito. Inoltre, un eventuale incarcerato per la prima volta potrebbe poi tornare in libertà, ma, avendo conosciuto la vita carceraria, egli potrebbe essere stato a sua volta “corrotto” nei suoi valori morali, essendo forse stato a contatto con veri delinquenti, per cui potrebbe tornare alla libertà con la sua integrità personale peggiore di quanto fosse prima di entrare la prima volta in carcere.

«Il posto adatto a chi commette un illecito, un delitto, un crimine, è la cella di un carcere? E poi lo paghiamo noi questo sistema? Oltre al danno, la beffa? E poi il reo successivamente magari ci ritorna al fresco, come recidivo? E il Popolo, cornuto e mazziato due volte? No, grazie.

Qual è il fondamento della Repubblica?

L’articolo 1 della Costituzione dice, lo ripeto:

«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.»

Sappiamo che il lavoro è un ingrediente fondamentale dell’economia. Ma che economia ci può essere nella cella di un penitenziario? Pensiamo poi a cosa dice l’articolo 4 della Costituzione, in merito al dovere di ciascuno, che ho già citato in precedenza.

Quindi il giusto posto per un reo è di tornare ad occupare un ruolo attivo e produttivo nella società, e nel contempo risarcire chi ha danneggiato con il suo comportamento illecito. E se tale ruolo produttivo non sia stato mai occupato dal Tizio, occorre fare in modo che lo occupi.

E ci troviamo perciò, di nuovo, davanti al CICLO DI AZIONE e alla Soluzione Ottimale, che sono leggi naturali, ficchiamocelo bene in testa.

Pertanto la soluzione consiste nel far attraversare al reo le seguenti attività:

L’Iter di Riabilitazione Economica»

L’Iter di Riabilitazione Economica


In parallelo alla solita “giustizia”, fatta di avvocati, tribunali e carceri, propongo di istituire un livello ulteriore di amministrazione della Giustizia, su base volontaria, in cui il “reo” in primo luogo accetta di risarcire chi è stato danneggiato, attraverso il suo lavoro in apposite strutture di riabilitazione economica, per mezzo di un ITER DI RIABILITAZIONE ECONOMICA.

A grandi linee queste strutture si occuperanno di:
  1. gestione dello smaltimento dei rifiuti;
  2. manutenzione del sistema idrogeologico del Paese e dragaggio dei fiumi;
  3. manutenzione e ricostruzione del sistema viario del Paese.
Oltre a questi tre punti, nulla osta che se ne possano aggiungere altri, in funzione delle esigenze.

«I tre settori indicati potrebbero benissimo essere dislocati capillarmente sul territorio: non dico obbligatoriamente in ogni comune, ma il fatto di avere in prossimità anche dei piccoli comuni i centri di raccolta, smistamento e gestione dei rifiuti costituirebbe un deterrente economico e sociale di grande valore. È della massima importanza che in uno Stato sia capillarmente diffusa quella sensibilità sociale per la quale ognuno dovrebbe capire che può e deve essere d’aiuto nella Vita. Un essere che non può aiutare è morto. Ebbene, la diffusione capillare, sul territorio dello Stato, di centri dove si svolga l’Iter di Riabilitazione Economica sarebbe propedeutica alla formazione di quella coscienza civile necessaria a costituire e CREARE un Popolo consapevole del suo grande potere, e che non lo sprechi.»

Oltre a questo, l’amministrazione della giustizia dovrebbe prevedere una semplificazione delle fasi di amministrazione della giustizia.

«Come si risolve la lentezza della Giustizia? La soluzione è semplice. Occorre fare in modo che il primo grado di giudizio sia lasciato esclusivamente di competenza degli avvocati qualificati.

Chi meglio di un avvocato conosce la legge? Con l’esperienza che ha, all’avvocato basta poco tempo, esaminati i fatti, sentite le parti, per già decidere, in base alla legge, cosa occorra fare.

Nominare gli avvocati qualificati come Giudici. Questo occorre fare. Il primo grado di giudizio sarà lasciato agli avvocati. Fine del tempo perso. Fine di sentenze di primo grado che arrivano dopo anni e anni di attese. Fine dei costi enormi della Giustizia. Fine dell’incertezza. Fine dell’inefficienza del sistema giudiziario. Fine della mancanza di fiducia nella Giustizia. Fine dei danni economici provocati da una Giustizia lenta. Fine dei CRIMINI nascenti in conseguenza di una Giustizia lenta.

Gli avvocati di ogni parte coinvolta nel procedimento giudiziario esamineranno il caso, sentiranno l’accusato e l’accusatore, li metteranno a confronto, esamineranno le leggi applicabili al caso, ed emetteranno il verdetto, d’intesa con tutte le parti coinvolte. A questo livello occorre far capire alle parti che un cattivo accordo è meglio di una causa vinta, come dice un noto proverbio. Nel primo grado di giudizio, gestito dagli avvocati-giudici, il fattore chiave è la velocità. Chi ha sbagliato, paghi, e risarcisca i danni. Velocemente. Se sarà valutata l’opportunità dell’Iter di Riabilitazione Economica, il condannato lo farà, velocemente, e solo con il suo accordo. In questa fase occorre agire in base all’accordo tra le parti. Ad esse andrà spiegato che questo primo grado, gestito dagli avvocati-giudici, occorre il loro assenso: dovranno capire che a questo livello un accordo si può trovare, senza rischiare che sia invece un Giudice che emetta una sentenza a cui loro dovranno obbligatoriamente attenersi. Questo primo grado è una forma di giustizia veloce, che è comunque meglio di un procedimento giudiziario che potrebbe durare anni e anni, e che potrebbe determinare una sentenza completamente diversa dalle aspettative.»

Un ruolo attivo del cittadino nella Giustizia


«La popolazione deve essere parte attiva nel grande Gioco dello Stato. Occorre che ciascuno sia investito del grandissimo potere insito nel CICLO DI AZIONE, in modo che la Giustizia e il Popolo siano direttamente collegati. Ogni persona deve essere messa nella condizione di CREARE Giustizia.

Infatti, come vi ho detto e citato precedentemente nel capitolo “Ufficio Ispezioni e Rapporti”:

{La più notevole differenza in assoluto tra un gruppo upstat [che ha statistiche in crescita] col quale è facile vivere e lavorare, e un gruppo downstat [che ha statistiche in calo] col quale è difficile vivere e lavorare, consiste nel fatto che i singoli membri del gruppo facciano rispettare l'azione ed i costumi del gruppo.

Questa è la differenza, nient’altro. …

In un gruppo i cui membri hanno una qualche idea di come controllare il loro ambiente ed i loro colleghi, non ci saranno fannulloni o tipi non etici, perché il resto del gruppo, a livello individuale, semplicemente non lo tollererebbe.}

Perciò il Popolo e ogni singolo individuo deve avere un certo potere, e sapere di averlo, e di poterlo usare.

Non sempre le questioni di Giustizia devono per forza passare da avvocati e/o tribunali. Esistono infinite situazioni non previste dalla legge, o comunque irraggiungibili dalla legge, o per la cui soluzione non sarebbe la maniera più efficace ricorrere alle vie legali. Un conto è una certa devianza, giovanile o meno, e un conto sono crimini contro la proprietà o contro le persone.

Perciò anche nel capo della Giustizia, nel mondo e nella società attuale c’è un anello mancante: il fatto che i componenti del gruppo dovrebbero essere investiti di una certa responsabilità nel fare in modo che le cose vadano il più possibile nel verso giusto, che corrisponde al rispetto della Soluzione Ottimale.»

Nel Manuale ci sono ulteriori informazioni utili a capire e realizzare questo nuovo sistema di Giustizia.

Riflessioni conclusive e ringraziamenti


Effettivamente questa è una sintesi un po’ lunghetta, direte. Tuttavia il manuale “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia” è un documento che potrebbe cambiare il futuro nostro, dell’Italia e anche del resto del mondo. Difficile quindi sintetizzarlo maggiormente, senza perderne la portata dei dati che vi si trovano.

Nel mio manuale vengono messe in luce molte idee false, presenti nella società, nella cultura e nell’economia, che nel corso dei secoli hanno causato gravi danni e sofferenze, e che tuttora danneggiano la nostra vita. Possiamo rimuovere queste falsità: abbiamo finalmente l’occasione di costruire un ponte verso un futuro nuovo, più prospero, più umano e più giusto.

Sarà un’impresa quasi impossibile, me ne rendo perfettamente conto. Ma altre volte nella Storia furono realizzate cose impossibili: per esempio, nel 1903 era impossibile per l’Uomo volare. Quasi impossibile.

Naturalmente questa sintesi non può spiegare adeguatamente certi concetti. Per esempio, la moneta, la sua creazione: qualcuno ha detto in passato che i soldi non crescono sugli alberi. Che splendida idea falsa! Leggete la storia di Roma, come ha conquistato il mondo allora conosciuto, anche grazie a una forma di scambio-baratto, che poteva benissimo essere equiparata a un sistema monetario: l’annona. Certo, per la tecnologia di quei tempi non si poteva fare di più, ma funzionava. Ma non limitiamoci a guardare solo l’aspetto tecnico dell’annona: osserviamone l’essenza: essa era una forma di sistema monetario in cui la moneta era creata direttamente dal cittadino: egli conferiva parte dei suoi raccolti alle casse statali, e lo Stato distribuiva “panem et circenses” alla cittadinanza, realizzando in tal modo quell’accordo indissolubile Popolo-Stato che rese Roma grandissima.

Ci sarebbe da leggere anche quanto scritto nel libro “Il Milione”, di Marco Polo, in cui si accenna di come veniva creato il denaro in Cina. Marco Polo racconta di quanto fossero grandi le ricchezze della Cina, enormemente più grandi dell’allora ricchissima Venezia.

Per questo manuale ho usato moltissimi dati e conoscenze attinte dalle opere di L. Ron Hubbard. Egli, col suo lavoro, ha unito la filosofia, la religione e la scienza, ottenendo una Tecnologia che consente all’Uomo di costruirsi un mondo e un futuro migliore. Senza il lavoro prodotto da LRH, questo manuale non avrebbe potuto vedere la luce. Grazie.

Dicembre 2021

Zanaboni Giampaolo


Link al Manuale completo:

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