CONSIDERAZIONI SU DIRITTI UMANI E GREEN PASS

Com’è noto, il Governo ha stabilito delle regole «per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19». Alcuni quesiti su tali regole sono pubblicati qui:


https://www.governo.it/it/articolo/domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/15638


e vi leggiamo: «Sul sito On line la tabella aggiornata al 11/01/2022 delle attività consentite senza green pass, con green pass "base" e con green pass "rafforzato”».


Tuttavia a mio parere queste regole presentano gravi problemi, che andrò di seguito ad esporre e a commentare.


Cominciamo col dare un’occhiata a queste regole, osservando un estratto della tabella che le contiene, rappresentato qui di seguito in Figura 1:



La tabella è estratta da:

https://www.governo.it/sites/governo.it/files/documenti/documenti/Notizie-allegati/tabella_attivita_consentite.pdf


Come si nota e come ben sappiamo, il Governo ha introdotto delle limitazioni agli spostamenti delle persone all’interno dei confini dello Stato italiano. Come mai queste limitazioni? Il Governo dice, lo ripeto, «per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19». Se osserviamo i dati aggiornati relativi alle persone trovate positive al virus, ai contagi, e in generale all’efficacia di dette misure per contenere il virus, ci rendiamo conto che il Governo ha fatto fiasco.


Ma il problema non è neppure questo. Nessuno è perfetto, e può benissimo succedere che, nel cercare di risolvere un problema, si commettano degli errori. Ma un conto è uno sbaglio, un conto è una cantonata clamorosa, e un altro conto ancora è un crimine; e ancora peggio sono i crimini contro l’Umanità, come la Storia ci documenta che ogni tanto sono accaduti, purtroppo.


Inoltre la faccenda assume le caratteristiche di qualcosa di diabolico, se si insiste a perseverare in regole che non hanno prodotto i risultati sperati, e, addirittura, gli effetti collaterali delle regole stabilite si rivelano insopportabili, soprattutto per certe categorie di cittadini e di lavoratori.


LA RESPONSABILITÀ DEL POPOLO


Tuttavia, se studiamo la Storia, a volte sono stati i governi stessi che hanno violato i diritti umani, e in quelle epoche però è avvenuta a volte anche una cosa deprecabile: il Popolo, durante la perpetrazione dei crimini da parte della classe governante, non solo non si è opposto subito, nelle fasi iniziali - o almeno quando gli atti effettivi del governo mostrarono la loro vera faccia -, ma addirittura il Popolo applaudiva. Salvo poi cambiare idea, ma quando ormai la frittata era fatta.


Perciò un Popolo ha una certa responsabilità, oltre ai suoi governanti. Ovvero, come può la cittadinanza tutelarsi da regole e leggi non auspicabili? Ricordo che una cosa sono le leggi, e una cosa è la Giustizia, e un’altra cosa ancora è la tutela dei Diritti Umani: non sempre coincidono.


A volte veniamo messi di fronte a un enigma, e dobbiamo scegliere: sono più importanti le Leggi, la Giustizia, o i Diritti Umani? Quale strada dobbiamo scegliere? Cos’ha la priorità?


Le cose in questo campo non sono semplici, ma qualcosa si può fare: come ci possiamo rendere conto se stiamo assistendo a un crimine contro l’Umanità? Ovvero, come può un Popolo tutelare i Diritti Umani, la stessa popolazione e lo Stato in cui vive, qualora accadano fatti del genere?


Per rispondere a queste domande, dobbiamo leggere, conoscere, e anche bene, cosa siano questi Diritti Umani. Li troviamo scritti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, disponibile qui:


https://www.ohchr.org/EN/UDHR/Documents/UDHR_Translations/itn.pdf


Sono 30 articoli, più il preambolo iniziale. Leggiamoli, e domandiamoci, per esempio e per stare in tema di questo post, cosa significa l’articolo 13, che vi agevolo qui di seguito:


«Articolo 13


1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.


2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese».


Ora domandiamoci che relazione esiste tra quanto scritto nella Dichiarazione, e specificatamente nell’articolo 13 suddetto, e le regole stabilite dal Governo italiano, di cui trovate un estratto nella Figura 1 sopra citata.


Ora, è chiaro come il Sole che c’è qualcosa che non va. I conti non tornano: il Governo dice una cosa, ma i Diritti Umani ne dicono un’altra. E, come se non bastasse, la Costituzione italiana ne dice un’altra ancora.


Bene, ora leggiamo quanto scritto nella Dichiarazione, all’articolo 30, dove troviamo:


«Articolo 30

Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati».


Orbene, credo che a questo punto abbiamo un problema. Ma abbiamo anche un dato stabile, una certezza: Eleanor Roosevelt disse che la Dichiarazione è come se fosse la «Magna Carta dell’Umanità»: il che equivale a dire che la Dichiarazione è il fondamento di ogni sistema legale, costituzionale e di diritto su cui sono costruite le regole e i principi guida che qualunque Stato dovrebbe rispettare.


Quindi i Diritti Umani hanno la priorità sulle Leggi e sulla Giustizia, qualora queste ultime due si pongano in contrasto con la Dichiarazione. Perché i Diritti Umani sono prioritari rispetto a tutto il resto? Il motivo ce lo dice la stessa Dichiarazione, nella quale, nel primo paragrafo del Preambolo, troviamo scritto:


«Preambolo

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».


È chiarissimo: violando i Diritti Umani, ci giochiamo la libertà, la giustizia, e perfino la pace nel mondo.


Perciò, il fatto di violare i Diritti Umani dovrebbe essere considerato esattamente per quello che è: un vero e proprio crimine contro l’Umanità.


In Italia ormai il danno è fatto, non si può tornare tornare indietro. Ma si può osservare quanto fatto finora, e rendersi conto che bisognerebbe prendere atto, e soprattutto imparare dai propri errori. Gli errori sono stati commessi dal Governo, e non si può parlare di semplici errori, se essi sono la violazione palese dei Diritti Umani.


Ma rendiamoci conto anche di un’altra cosa, altrettanto grave: se un Popolo accetta e avvalora comportamenti, decisioni, regole e leggi che violano i Diritti Umani, beh, non c’è altro da dire, se non che è esso stesso complice.


La responsabilità del Popolo è anche questa: osservare e fare in modo che i suoi governanti non oltrepassino mai il limite del rispetto dei Diritti Umani.


CONCLUSIONE


Per l’amor di Dio, fermiamo questa deriva diabolica che ha preso il nostro Paese. L’Italia non merita tutto questo. Noi possiamo cambiare il mondo, in meglio. Forse lo stiamo anche facendo. Forse addirittura qualcuno di noi ha nel cassetto il progetto dei cambiamenti auspicabili che potrebbe far evolvere in meglio le sorti del mondo. Forse è per questo che i mercanti di caos ci attaccano.


Gaetano Filangieri a suo tempo ispirò i cambiamenti del mondo, che portarono all’abbattimento delle tirannie di quell’epoca. Chi poteva farlo, se non un italiano?

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