LE CAUSE DELLA DECADENZA DI UNA CIVILTÀ



Non tutte, non ho intenzione di addentrarmi in questioni impossibili da trattare esaustivamente in un singolo post: voglio solo puntare il dito su una causa fondamentale che determina la corruzione dei valori di una civiltà, fino a portarla alla sua distruzione. E scusate se è poco.

La Storia ci insegna che, in genere, una civiltà nasce e si sviluppa dopo il fallimento e il crollo di civiltà e/o culture precedenti. Dopo il tracollo, nasce e si sviluppa una nuova società, a cui segue una sorta di boom economico, demografico, sociale e anche politico. Dopo qualche tempo, in un ordine probabilmente invertito rispetto alla fase di boom, avviene un decadimento politico, sociale, demografico ed economico. E quella civiltà alla fine cede e crolla su se stessa. Dopodiché il CICLO-DI-AZIONE, ovvero questa sequenza di nascita-sopravvivenza-morte ricomincia, e si formano nuovi agglomerati sociali e anche nuove culture; ma non è detto che siano migliori: dipende, dipende da… già! Da cosa dipende tutto questo?

Fiumi di parole e tonnellate di libri furono scritti su questo argomento nelle ultime migliaia di anni. Disgraziatamente, visto ciò che proprio oggi sta succedendo nel mondo, e particolarmente in Italia, temo che ancora nessuno abbia fornito spiegazioni esaurienti al fenomeno, e, soprattutto, nessuno mai abbia trovato qualche soluzione semplice e facilmente percorribile che potesse aiutare l’Uomo a uscire da queste spirali discendenti.

Bene, ci proverò io, anche perché ho un asso nella manica, dato che le cause fondamentali che muovono le vicissitudini umane, nel bene come nel male, sono state studiate e sviscerate dal filosofo L. Ron Hubbard.

Dato che il crollo di una civiltà costituisce un’enormità e un complesso intreccio di cause e concause in quantità inusitate, si potrebbe pensare che i motivi che portano a tale crollo siano altrettanto complessi e di difficile, se non addirittura proibitiva lettura. Invece, le cose potrebbero essere molto più semplici di quello che ci si aspetterebbe. Infatti, diamo un’occhiata alle:

BARRIERE ALLO STUDIO.

Qui non tratterò completamente tale argomento, ma solo una parte, relativa a:

LE PAROLE MAL COMPRESE.

Una causa fondamentale del declino di una civiltà, fino ad arrivare al suo crollo, è legata proprio ai fenomeni che sono relativi all’oltrepassare delle parole mal comprese durante lo studio di qualunque materia. Riporto qui di seguito alcune informazioni importanti, scritte da LRH.

--- Inizio citazione --- (1):

«Una parola mal compresa è una parola che non è stata capita o che è stata capita male.

Quando si continua a leggere oltrepassando parole che non si comprendono, può verificarsi una serie completamente diversa di reazioni fisiche. L’oltrepassare una parola che non è stata capita dà una netta sensazione di vuoto mentale o una sensazione di sfinimento.

Tale fenomeno può essere seguito da una sensazione di “assenza” e da una specie di nervosismo isterico (eccessiva ansietà).

La confusione o l’incapacità di capire o di imparare si manifestano dopo una parola che non è stata definita e compresa.

La parola mal compresa è molto più importante delle altre due barriere, poiché determina la presenza di attitudine o la sua assenza. È ciò che gli psicologi stanno cercando di sottoporre ad esami da anni, senza tuttavia riconoscerne la natura.

Molte difficoltà di studio dipendono proprio dall’aver oltrepassato parole mal comprese. Questo fenomeno produce una serie così vasta di effetti mentali che costituisce il principale fattore della stupidità e di molte altre condizioni indesiderate.

Se una persona non avesse parole mal comprese, potrebbe avere talento come potrebbe non averne, ma in ogni caso avrebbe la capacità di fare, di compiere le azioni relative a un certo soggetto.

Le parole mal comprese sono seguite da due fenomeni ben precisi.

IL PRIMO FENOMENO

Quando uno studente oltrepassa una parola che non capisce, la sezione del testo immediatamente successiva è:

UN VUOTO NELLA SUA MEMORIA.

Si può sempre risalire alla parola che si trova appena prima di quel vuoto e chiarirla; si scoprirà che, miracolosamente, quella zona di vuoto nel testo che si sta studiando ora non è più vuota.

È magia pura.

Vi è mai successo di arrivare alla fine di una pagina e di rendervi conto di non sapere che cosa avevate letto? In qualche punto precedente della pagina avete oltrepassato una parola di cui non avevate la definizione o di cui avevate una definizione scorretta.

SECONDO FENOMENO

A causa di una definizione mal compresa o non compresa, o di una parola non definita, lo studente può addirittura rinunciare allo studio di una materia e abbandonare un corso o una classe. L’andarsene in questo modo viene chiamato sparizione.

Tutti abbiamo conosciuto qualcuno che aveva iniziato a studiare una materia con grande entusiasmo, per poi scoprire, qualche tempo dopo, che il nostro amico aveva abbandonato lo studio perché era “noioso” o “non era quel che pensava”. Voleva imparare qualcosa di nuovo o diplomarsi alle scuole serali, ma non è andato fino in fondo. Per quanto ragionevoli possano essere le sue motivazioni, la sostanza è che ha interrotto lo studio del soggetto o abbandonato il corso. Questa è una sparizione. La causa primaria ed unica per cui una persona sparisce è la parola mal compresa.

Le altre due barriere allo studio (mancanza di massa e gradiente troppo ripido) non causano necessariamente la sparizione di una persona. Producono semplicemente alcuni fenomeni fisici. Ma la parola mal compresa può causare la sparizione di uno studente.

La parola mal compresa è seguita da una sequenza ben precisa di azioni.

Quando una parola non viene afferrata, lo studente viene a trovarsi in una condizione di non comprensione (una condizione di vuoto) delle cose immediatamente successive. A ciò fa seguito quella che, per lo studente, è la soluzione alla condizione di vuoto, e cioè considerarsi distinto da essa, nel senso di separarsi da essa, evitare un coinvolgimento con essa.

Essendo ora qualcosa di diverso dalla parte che stava studiando, la persona non si preoccupa più di quel che fa nei riguardi del soggetto o delle cose o attività ad esso collegate. Questo atteggiamento (sentirsi separato o diverso da qualcosa) precede il compimento di atti dannosi nei confronti di qualcosa o qualcuno.

Ad esempio, uno studente che ha oltrepassato delle parole mal comprese in una certa materia non si cura di quel che succede in classe, probabilmente parla male di quella materia con i suoi amici e può addirittura danneggiare l’attrezzatura dell’aula o perdere il suo libro di testo.

Tuttavia, le persone sono fondamentalmente buone e quando commettono un atto dannoso si sforzano poi di trattenersi dal commetterne altri. Dopo di che, per giustificare le proprie azioni, trovano dei presunti torti che hanno subito da altri, e cominciano a lamentarsi, a colpevolizzare gli altri e ad assumere un atteggiamento del tipo “guarda che cosa mi hai fatto”. Nella mente dello studente, questi fattori giustificano un allontanamento o una sparizione.»

--- Fine citazione --- (1):

OSSERVAZIONI

Le parole mal comprese giocano un ruolo non solo nello studio e nel sistema educativo, ma anche nelle famiglie, nella società e nell’economia.

In un dato momento, a causa di parole mal comprese che la cittadinanza non ha chiarito adeguatamente, in un Paese si tende a dimenticare le precedenti conquiste sociali raggiunte. Questo determina un degrado politico, sociale, demografico e, infine, economico. Così, quando la povertà raggiunge livelli insopportabili e quando i danni sono ormai eccessivi, la struttura sociale che tiene in piedi le Istituzioni si dissolve, e la rovina si palesa in tutta la sua drammaticità.

I Diritti Umani, sanciti nella Dichiarazione Universale del 1948, ma anche i Diritti garantiti dalla nostra Costituzione, proprio in questi ultimi tempi sono stati dimenticati e calpestati. Eppure sono valori fondamentali su cui è costruito uno Stato di diritto, il nostro Stato italiano. Come può reggersi una casa, senza le sue fondamenta? Come può uno Stato di diritto continuare a esistere, senza il rispetto dei suoi valori fondamentali?

Le parole mal comprese sono alla base di tale disfacimento sociale. Infatti avviene questa sequenza:

1. le conquiste sociali vengono messe per iscritto, vergando ufficialmente Leggi e Costituzioni, e impegnando il Popolo presente e futuro al loro rispetto, costruendo così i valori fondamentali su cui viene creata una forma di Stato.

2. Le Leggi e le Costituzioni vengono lette, studiate e insegnate dalle persone che compongono il Popolo, ma ne vengono oltrepassate delle parole mal comprese, presenti in esse, e non chiarite adeguatamente, perché il Popolo purtroppo non conosce la Tecnologia di Studio necessaria. Oppure tali Leggi vengono ignorate o successivamente alterate da nuove leggi, oppure non viene promossa e incentivata la conoscenza delle Leggi fondamentali.

3. Nella memoria delle persone si forma un vuoto, a cui segue una mancanza di attitudine e di capacità di risolvere i problemi. L’intelligenza stessa subisce un degrado, e si manifestano fenomeni non auspicabili molto vari e apparentemente sorprendenti per la loro follia.

4. Il vuoto mentale determina una separazione delle persone dal soggetto collegato alla materia studiata. Tali argomenti, quali l’economia, la politica e la giustizia vengono tralasciati, ritenendoli lontani e non facenti parte della vita delle persone, e adducendo varie giustificazioni: “la cosa non mi riguarda”, “non conosco l’argomento”, “lasciamo fare a chi se ne intende”. Lo Stato, la politica e l’economia vengono lasciati dal Popolo in mano solo agli “esperti”: i politici e i tecnici. In altri termini, il Popolo consegna le chiavi del pollaio alle volpi.

5. Le materie studiate, contenenti parole mal comprese, diventano oggetto di atti dannosi. Si manifesta una devianza più o meno espressa contro Leggi e Costituzioni, nel tentativo aberrato di risolvere in tal modo questo problema. Infatti, la gente pensa che nullificando il destinatario delle azioni dannose, gli stessi atti negativi commessi si annullerebbero automaticamente: ovviamente non è così che funziona la vita, anche se la cosa potrebbe apparire sensata. La faccenda viene descritta come manifestazione di stupidità, di ribellione, di devianza, di bullismo, di razzismo. Problemi nuovi vengono creati in aggiunta a quelli presenti, presumendo di agire per la loro risoluzione: ma il risultato di queste “nuove idee” non è altro che un peggioramento delle cose.

6. Tuttavia le persone sono fondamentalmente buone, e cercheranno in qualche modo di trattenersi dall’agire in modo dannoso. Si vedranno aumenti marcati della povertà, determinata dal non agire adeguatamente, per evitare in tal modo di commettere atti dannosi: ma è chiaro che se non si lavora, chi porta il pane in tavola?

7. Il fatto di trattenersi dal commettere atti dannosi soddisferebbe l’esigenza di non essere responsabili direttamente di tali atti. Si tratta di congetture aberrate, i cui effetti ulteriormente deleteri si manifestano quando la classe decisionale e governante legifera e dispone di agire in un certo modo, secondo certe regole. Tali leggi, norme e disposizioni sollevano le persone dall’essere responsabili: questo determina il fatto che ora le persone possono finalmente agire, dato che non dipende più da loro il fatto di causare eventuali danni, ma la responsabilità è di coloro i quali sono stati investiti del potere di legiferare e di ordinare le azioni da commettere, anche se dannose.

8. Le persone possono così agire, ubbidendo e rispettando le regole adottate dalla classe governante. I cittadini non si ritengono neppure responsabili per quello che fanno, perché lo possono giustificare dicendo “ho solo fatto il mio dovere”, “è il mio lavoro”, “è la legge che lo dice”, ecc. (2).

9. La spirale discendente del degrado della civiltà continua e raggiunge sempre nuove diaboliche profondità, alimentata dalle azioni dei cittadini che non hanno compreso i valori fondamentali dello Stato, dato che per queste persone lì non c’è altro che un vuoto mentale, dovuto alle parole mal comprese oltrepassate, e del fatto che le loro azioni non dipendono da loro stessi, visto che hanno un’ottima giustificazione, tipo “ho rispettato le regole”.

10. «La stupidità è l’effetto delle parole mal comprese» (3). «Una parola mal compresa fa nascere idee strane» (4).

ESEMPIO DI PAROLA MAL COMPRESA

Prendiamo una parola a caso, ma che riguarda tutti: “Stato”, nel senso di, per esempio, Italia. Provate a cercare questa parola su qualunque dizionario, e troverete una quantità inusitata di definizioni: quelle relative alla coniugazione del verbo, quelle scientifiche, giuridiche, filosofiche, e così via. Nessuna di esse mi ha mai soddisfatto.

Io volevo conoscere esattamente, e possibilmente in poche parole, a cosa conducesse il significato della parola “Stato”, che cosa c’entrasse con me, con la vita, con la società, con l’economia.

Così un bel giorno mi imbattei nella definizione della parola “Stato” data da LRH, che scrisse:

«STATE, a state is composed of individuals who can work cooperatively».

La relativa traduzione sarebbe:

«STATO, uno stato è composto da individui che possono lavorare in modo cooperativo».

Semplice, diretto, va immediatamente allo scopo, e chiarisce cosa significhi: portare la gente a lavorare, ad agire in modo produttivo, collaborando per raggiungere uno scopo comune, senza pestarsi i piedi l’un l’altro.

C’è scritto che occorrono regole asfissianti? Una burocrazia oppressiva? Complicazioni inutili? Carte bollate? No, niente di tutto ciò. Lo scopo è, semplicemente: lavoro cooperativo. Che possono lavorare, non che sono costretti a lavorare perché se no muoiono di fame: notate la sottile differenza. Il poter lavorare passa da una decisione auto determinata, non da un obbligo imposto da chicchessia.

Ecco che ora il significato della parola “Stato” appare più chiaro, come appare chiarissimo il senso dell’Articolo 1 della Costituzione, che dice «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Come per magia, anche le definizioni riportate sui vari dizionari ora si allineano verso una migliore comprensione dell’argomento.

Cosa succede se perdiamo questo, se non conosciamo o alteriamo il significato della parola “Stato”, o lo complichiamo eccessivamente? Succede che, invece di lavoro cooperativo, si ottiene controllo totalitario, scarsità, povertà e oppressione. Succede che otteniamo debiti, inquinamento e paura. Succede che otteniamo guerra, sofferenza e disperazione. Succede che compromettiamo la nostra vita e il nostro futuro. Alla base di tutto questo degrado c’è UNA parola mal compresa.

RIFLESSIONI CONCLUSIVE: LA SOLUZIONE DELL’ANALFABETISMO FUNZIONALE

La fine di un ciclo sociale, politico ed economico corrisponde al caos, e porta con sé guerre, dolore e devastazioni. Non c’è solo la guerra militare, ma anche la guerra economica, in cui il più forte vince, e gli altri non arrivano a fine mese, o ci arrivano a fatica, o pieni di debiti.

Ma, chi l’avrebbe detto? Alla base del disastro non ci sono cose incomprensibili, astruse o imperscrutabili, ma solo parole mal comprese. Gli psicologi e i sociologi hanno cercato per decenni di dare una spiegazione sensata ai fenomeni sociali che osservavano, senza mai riuscire a capire quale fosse il vero problema.

Le parole mal comprese costituiscono una sorta di interruttore che attiva quei circuiti mentali che determinano il peggio che l’Uomo possa mai esprimere.

La soluzione è la Tecnologia di Studio messa a punto da LRH, che ci consente di conoscere l’esatto modo per affrontare lo studio e per essere in grado di imparare qualunque argomento, e di invertire la spirale discendente del degrado sociale, politico ed economico.

Come noto, la decadenza economica, la povertà, e persino la criminalità hanno dei collegamenti con l’analfabetismo funzionale: ebbene, impiegata nel sistema educativo, la Tecnologia di Studio risolverebbe definitivamente questo problema.

Il presente documento non avrebbe potuto essere scritto, senza conoscere il lavoro prodotto da LRH.

Citazioni tratte da:

(1) http://italian.scientologyhandbook.org/sh1_3.htm

(2) Nota: i concetti espressi nei punti 6, 7 e 8 sono tratti dal seguente documento di LRH: HCOB del 10 maggio 1972, “Robotismo”.

(3) http://italian.scientologyhandbook.org/Chapter1.htm

(4) HCOB del 31 agosto 1971.

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