COME FALLISCE LA DEMOCRAZIA



Riassunto: ecco un’altra guerra! Non bastava tutto quello che è successo, anche la pace ci stiamo giocando! Ci avevano detto che le regole democratiche, basate sul “bilanciamento dei poteri”, ci avrebbero garantito pace, prosperità e giustizia. E invece, ci troviamo ancora con morti, distruzione e gente che piange! Cosa sta succedendo alla nostra democrazia? Qual è il problema? In altre parole, visto che ogni tanto, e sempre più spesso, ci ritroviamo con problemi più grossi di noi, non è che stiamo sbagliando qualcosa? Non è che esistono fattori che non stiamo considerando, ma che invece sono la vera causa dei nostri guai?


IL BILANCIAMENTO DEI POTERI, BELL’IDEA, MA…


Le nostre istituzioni democratiche prevedono il cosiddetto “bilanciamento dei poteri”. È un concetto molto antico, che in pratica significa che il potere debba essere ripartito su più teste, affinché nessuno possa individualmente averne troppo, e magari cadere nella tentazione di usarlo male.


Nell’antica Sparta il potere era diviso tra due Re, in modo che ciascuno controllasse l’altro. Otto secoli fa, circa, in Inghilterra il Re del tempo fu costretto a cedere parte del suo potere, e a vergare la Magna Carta, che garantiva certi diritti, messi per iscritto in modo da dare certezza del diritto.


Successivamente, anche grazie a pensatori come John Locke e Montesquieu, fu introdotto il concetto di separazione dei poteri. La nostra stessa Costituzione fa largo uso di questo principio, in modo che nessuno si possa trovare individualmente tra le mani un potere troppo grande da indurlo ad abusarne.


Ma, vedete i risultati? Ancora guerra. Ancora povertà. Ancora debiti enormi, che più si va avanti e più sembrano crescere, come la macchia di Barbablù. Ci dissero che non bisognava discriminare, ed ecco la “genialata” del green pass, che separa le genti: di qua chi ce l’ha, e può avere i diritti; di là quelli che non ce l’hanno, che così non possono avere certi diritti. Ma cosa voleva dire “discriminare”, poi? Non voleva dire “separare”? No? Forse mi sbaglio? Ma allora, cosa sta succedendo?


Succede che c’è il potere legislativo, ma poi vengono promulgate leggi ingiuste. C’è anche il potere esecutivo, ma viene esercitato da una classe governante che interpreta le leggi “pro domo sua”, come dicono facesse Cicerone, facendoci così fare un salto indietro nel tempo di duemila anni. Poi c’è il potere giudiziario: lento, lentissimo, con procedimenti giudiziari che durano anche decenni, realizzando nei fatti il temutissimo principio “giustizia lenta = giustizia negata”.


Sembra che il potere, separato e distribuito su molte teste, qualora queste teste siano preda di idee differenti da quelle vergate nei Codici Fondamentali, come le Costituzioni o le Leggi Fondamentali, ecco che queste “teste”, pur essendo per loro stessa natura soggetti individuali, diventano esse stesse la negazione delle Leggi Fondamentali, pur esercitando formalmente l’esercizio dei poteri fondamentali, ma, nei fatti, rendendo la carta su cui sono vergati i Diritti Fondamentali, della vera e propria carta straccia.


Sembra quindi realizzarsi nella pratica quel famoso detto: “fatta la legge, trovato l’inganno”. Perciò anche il bilanciamento dei poteri, meticolosamente messo a punto in secoli di storia, attraverso il lavoro puntiglioso di dotti pensatori politici ed economici, viene svilito e privato della sua efficacia, infrangendosi miseramente contro la dura scorza diversamente pensante di una sorta di classe burocratica auto referenziante, pagata da tutti, ma che non deve rendere conto a nessuno.


Quindi anche il bilanciamento dei poteri fa una brutta fine, naufragando comunque, quando il livello di intelligenza e di moralità delle persone chiamate ad esercitare tali poteri non è adeguato.


Si dice che avremmo bisogno di veri statisti, e non di politici che hanno il solo scopo di salvare la loro poltrona. Ma cosa fa di una persona un vero statista? Può una persona qualunque accrescere il suo livello di intelligenza e di morale, fino a diventare un vero statista? Può un vero statista, di contro, precipitare la sua integrità morale, fino a ridursi a un mero burocrate, mosso dal solo principio di vegetare immeritatamente in seno alle Istituzioni?


Quindi il bilanciamento dei poteri è una bell’idea, ma… 


… MA È FALSA!


Non è grazie a certe idee che si possono limitare i danni causati da certe caratteristiche non auspicabili celate nella mente dell’Uomo. Se vuole, l’Uomo può comunque farsi beffe delle leggi, del bilanciamento dei poteri, e persino delle migliori soluzioni legislative mai pensate.


Piuttosto, per risolvere i problemi, bisogna conoscere le cause fondamentali che li possono creare. Perciò, ora esaminiamo una conoscenza che potrebbe creare le migliori condizioni di prosperità e giustizia; oppure, in mancanza di essa, far precipitare le condizioni umane nella peggiore delle miserie e del degrado possibili: la guerra.


UNA CONOSCENZA FONDAMENTALE: IL TRIANGOLO DI ARC


Qui di seguito cito un capitolo tratto dal libro “I Fondamenti del Pensiero”, di L. Ron Hubbard:


--- Inizio citazione:


«Il Triangolo di ARC è un triangolo di considerevole importanza in Scientology e comprenderlo vi fa comprendere la vita in misura molto più ampia, e vi rende capaci di usarlo.


Il triangolo di ARC è la chiave di volta delle associazioni tra esseri viventi. Questo triangolo è il denominatore comune di tutte le attività della vita. Il primo angolo del triangolo si chiama affinità. La definizione fondamentale di affinità è la considerazione della distanza, sia essa buona o cattiva. La funzione fondamentale dell'affinità completa sarebbe la capacità di occupare lo stesso spazio di qualcos’altro.

La parola affinità viene qui usata per amore, simpatia o qualsiasi altro atteggiamento emotivo. In Scientology l'affinità viene concepita come qualcosa che ha molte sfaccettature. L'affinità è una qualità variabile. La parola affinità viene usata qui col contesto di "grado di simpatia".


Nella categoria dell'affinità rientrano i vari toni emotivi disposti dal più alto al più basso, una parte dei quali è: serenità (il livello più alto), entusiasmo (a mano a mano che si scende verso livelli di affinità più bassi), conservatorismo, noia, antagonismo, collera, ostilità nascosta, paura, afflizione, apatia.


In Scientology questa si chiama Scala del tono.


Al di sotto dell'apatia, l'affinità prosegue spingendosi in cose solide, quali la materia. L'affinità viene concepita come qualcosa che è composta dapprima di pensiero, poi di emozione che contiene particene di energia, e infine viene concepita come un solido.


Il secondo angolo del triangolo è la realtà. La realtà potrebbe essere definita come "ciò che sembra essere".


La realtà è fondamentalmente accordo. Ciò che concordiamo sia reale è reale.


Il terzo angolo del triangolo è la comunicazione. Nelle relazioni umane questo angolo è più importante degli altri due, nel comprendere la composizione dei rapporti umani in questo universo.


La comunicazione è il solvente di ogni cosa. Essa dissolve ogni cosa.


La relazione reciproca che esiste nel triangolo diventa subito evidente quando si chiede: "Hai mai cercato di parlare con un uomo arrabbiato?". Senza un alto grado di simpatia e senza una base di accordo non vi è alcuna comunicazione. Senza comunicazione e senza una base di risposta emozionale non ci può essere alcuna realtà.


Senza una base per l'accordo e senza comunicazione non ci può essere affinità. Perciò, noi chiamiamo queste tre cose un triangolo.


A meno che non ci siano due angoli di un triangolo, il terzo non può esistere. Se si desidera avere un angolo qualsiasi del triangolo, si devono includere gli altri due.


Si concepisce che il triangolo sia molto esteso al livello della serenità e sia completamente condensato al livello della materia.


Quindi, per rappresentare una scala utilizzabile, si disegna un grande triangolo nella parte alta della scala e una serie di triangoli più piccoli che, in fondo alla scala, si riducono a un punto. L'affinità, la realtà e la comunicazione costituiscono la base della Scala del tono di Scientology, che fornisce una predizione del comportamento umano secondo quanto è trattato nel libro “Scienza della sopravvivenza”.


Come si è già fatto notare, questo triangolo non è equilatero. L'affinità e la realtà sono di gran lunga meno importanti della comunicazione. Si potrebbe dire che il triangolo inizi con la comunicazione, che fa nascere l'affinità e la realtà.


In Scientology la definizione più semplice di comunicazione è "causa-distanza-effetto". Il manuale di base della comunicazione è il libro “Dianetics 55!”.


A, R e C sono comprensione.


Se volete continuare una comunicazione forte e competente con qualcuno, ci deve essere una base per l'accordo, ci deve essere della simpatia per la persona e a quel punto la comunicazione può esistere. Possiamo quindi vedere che il semplice parlare e scrivere a casaccio, senza questa conoscenza, non è necessariamente comunicazione.


La comunicazione è essenzialmente qualcosa che viene mandato e che viene ricevuto. L'intenzione di mandare e l'intenzione di ricevere devono essere entrambe presenti in qualche misura, prima che possa aver luogo un'effettiva comunicazione. Perciò potrebbero verificarsi delle circostanze che in apparenza sono delle comunicazioni, ma che in realtà non lo sono.


Il triangolo di ARC, che è un concetto originale di Scientology, come lo sono tutti questi concetti, una volta compreso è uno strumento o un'arma estremamente utile nelle relazioni umane. Per esempio, una delle leggi del triangolo di ARC è che una comunicazione per essere ricevuta deve avvicinarsi al livello di affinità della persona a cui è diretta.


A mano a mano che le persone scendono lungo la Scala del tono, diventa sempre più difficile comunicare con loro e le cose con cui andranno d'accordo diventeranno sempre più solide.


Perciò nella parte alta della scala [del tono] ci sono delle conversazioni amichevoli mentre sul fondo c'è la guerra.


Dove il livello di affinità è l'odio, l'accordo consiste di materia solida e la comunicazione di... pallottole.».


--- Fine citazione.


OSSERVAZIONI CONCLUSIVE


Il sistema di governo della civiltà moderna, basato sulle leggi e sulle istituzioni democratiche, è destinato a fallire miseramente, se l’Uomo non eleva la sua conoscenza verso i dati fondamentali che governano la vita. La conoscenza di questo Triangolo di ARC è una di queste conoscenze fondamentali, che purtroppo oggigiorno è totalmente ignorata all’interno del sistema legislativo: e i risultati si vedono.


Le cronache odierne parlano di guerra: che tradotto significa livello di tono troppo basso, in cui la comunicazione è solo solida, e basata sullo scambio di proiettili. Alcuni personaggi politici hanno suggerito, per affrontare in modo risolutivo il problema della guerra, di inviare ulteriori armi nei teatri di guerra: un suggerimento che ci aiuta a capire quale livello di tono emotivo pervade il pensiero di costoro, e ci consente di prevedere a quali conseguenze andremmo incontro: ulteriori toni bassi, caratterizzati da ancora più guerra, pallottole e sofferenze indicibili.


Ci avete mai pensato al Triangolo di ARC? Le persone caratterizzate da toni emotivi alti sperimentano per sé, e per le persone a cui sono vicine, condizioni di vita auspicabile, quali serenità, abbondanza, benessere e in generale condizioni di vita estremamente desiderabili. A questi livelli non servirebbero neppure le leggi, perché la gente sarebbe pervasa fino al midollo da questi toni emotivi alti, e agirebbe in modo automatico per il più elevato rispetto dei più auspicabili altissimi livelli di moralità e di rispetto dei Diritti Umani.


In fondo alla scala, invece, e relegate nei bassifondi dei toni emotivi più depressi, troviamo guerre, ingiustizie e sofferenze, e gente che piange. E qui non c’è legge che tenga: il diritto può esistere, e verrà costantemente beffato da gente con moralità sotto i piedi, che calpesta con disinvoltura i più elementari Diritti Umani, asserendo per giunta che lo fanno per il nostro bene. A questo livello potrebbero essere chiamati a governare i migliori, ma le cose continuerebbero comunque a peggiorare, e sempre per lo stesso motivo: in presenza di toni emotivi troppo bassi, anche l’oro si trasforma in scarto di nessun valore.


Naturalmente questo Triangolo di ARC riguarda la vita di tutti, nessuno escluso. Il suo uso è in grado di migliorare l’esistenza di chiunque, dai singoli individui, alle loro famiglie, fino agli aggregati sociali più grandi, come interi Stati, e anche oltre.


Indipendentemente da qualsiasi conquista sociale, scientifica o economica, l’Uomo non risolverà mai i suoi problemi e non potrà mai conseguire una pace duratura, a meno che egli non comprenda se stesso e le leggi che governano la vita. Il Triangolo di ARC è una di queste leggi, e, come chiunque può notare, è semplice.


Chi l’avrebbe detto: viviamo in un’epoca dove i massimi studiosi si dannano l’anima per studiare le innumerevoli forme della complessità, quando, invece, la verità è semplice!


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