LA FORZA DEL PENSIERO SUGLI INTERESSI COSTITUITI



Riassunto: gli eventi che occupano le notizie di cronaca  distolgono la nostra attenzione da quanto sta realmente succedendo. Le “nuove idee” che sono apparse sulla scena hanno reso inefficaci lo stato di diritto. La “scienza”, con le sue idee, ormai informa i criteri dell’azione adottata dai governi, e ha reso inutili la Costituzione, il parlamento e i trattati europei. In altri termini, nulla può arginare il pensiero, rappresentato da un’idea: nemmeno il miglior costrutto legislativo che sia mai stato creato: i trattati europei nulla possono contro il nuovo che avanza.


Oltre a tutti i singoli eventi trascorsi negli ultimi anni, la guerra in Ucraina segna un altro puntino sul foglio. Il disegno che apparirà si potrà comprendere solo alla fine, anche se qualcosa si vede già, anzi, ben più di qualcosa.


Ciò che vedo io è questo: prima la pandemia, ora la guerra, oltre a indizi più o meno evidenti di controllo totalitario, AI (intelligenza artificiale), identità digitale, biochimica, tentativi di modifiche/controllo del DNA per scopi non dichiarati, ma, temo, per cercare di trovare un sistema di controllo degli individui tramite la chimica.


Tutte queste “nuove idee” tecnico-scientifiche tendono però a fare in modo che lo stato di diritto venga pian piano messo da parte. Costituzioni gabbate, governi composti da gente sopra la legge, trattati europei ignorati. In altri termini, le leggi di più alto livello vengono tranquillamente e bellamente ignorate, mortificate, violate, tradite.


Nello specifico, qui potete leggere gli obiettivi dell’Unione europea:


https://european-union.europa.eu/principles-countries-history/principles-and-values/aims-and-values_it


Ne cito qualcuno:


«Gli obiettivi dell'Unione europea entro i suoi confini sono:


- promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini;


- offrire libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, adottando al contempo misure adeguate alle frontiere esterne per regolamentare l'asilo e l'immigrazione e prevenire e combattere la criminalità;


- conseguire uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata, sulla stabilità dei prezzi e su un’economia di mercato altamente competitiva, con piena occupazione e progresso sociale;


- lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione;


- promuovere la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini e la tutela dei diritti del minore;


- rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra i paesi dell'UE;


- contribuire alla pace e alla sicurezza e allo sviluppo sostenibile della Terra;


- contribuire alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani;»


VI SEMBRA CHE QUESTI OBIETTIVI FONDAMENTALI SIANO RISPETTATI?


Esaminate ciascun punto, e scoprirete che, nonostante le nobili intenzioni, la realtà è ben diversa dalle parole scritte. Proprio oggi il mondo occidentale si sta impegnando in una guerra con la Russia. Voi credete che sia una faccenda confinata alla sola Ucraina e alla Russia? Non credo che sia così. Abbiamo invece queste “nuove idee”, per cui l’occidente democratico abbia maggiori diritti rispetto ad altri. Tuttavia queste idee sono vecchie come il mondo, connotate da questa volontà di conquista che da sempre conduce l’Uomo alla guerra. Notate come queste idee scavalchino e sviliscano quegli interessi costituiti, garantiti da costituzioni nazionali, trattati europei e leggi fondamentali.


Il potere e gli interessi costituiti, che dovrebbero segnare la via da percorrere, senza debordare in pericolosi ritorni a schemi antidemocratici del passato, cedono il passo alla “scienza” e alle idee nuove, impersonate da personaggi televisivi, da comitati tecnico-scientifici che le rappresentano, e da governanti che probabilmente il Popolo non ha mai eletto.


In sintesi, ciò che sta accadendo oggi si pone in questi termini:


1. il mondo attuale, vecchio, anche se solo di pochi decenni, costruito con grande rigore e attenzione ai particolari, normato da leggi e trattati scritti in modo preciso e puntiglioso, viene progressivamente messo da parte dalle classi decisionali al potere. I trattati europei, pur essendo anche molto recenti – il Trattato di Lisbona è del 2007 -, già nei primi articoli è stato bellamente violato in questi ultimi anni. L’idea di pace, di sicurezza e di benessere dei popoli si scontra oggi col fatto che abbiamo la guerra a due passi da casa nostra, siamo più o meno invischiati in essa, col rischio che si trasformi in un nuovo conflitto mondiale, e per quanto riguarda il benessere vediamo in Italia una crescita della povertà come mai era accaduto nel passato, a cui si aggiunge negli ultimi tempi la crescita vertiginosa dei prezzi, e la minaccia di razionamento dell’energia, in seguito alle note questioni riferite al gas della Russia. Per quanto riguarda la giustizia, abbiamo governi che palesemente e senza ritegno disattendono i trattati europei e la Costituzione, ma la magistratura, che dovrebbe avere voce in capitolo, si fa notare per l’assenza di interventi per fermare il disastro.


2. I fondamenti su cui si basano la nostra società, e lo stesso stato di diritto, sono venuti meno, che ci piaccia o no. Gli studi di Hobbes, Montesquieu, Locke, fino ad arrivare alle più recenti elucubrazioni di Keynes e seguenti, si sono dimostrati incapaci di contenere le nuove idee. Il bilanciamento dei poteri, così apparentemente un’idea saggia, è stato calpestato dall’avvento di governi plenipotenziari, che hanno del tutto reso inutili parlamento e istituzioni. Lo stato di diritto in cui viviamo, ottenuto grazie alle opere dei grandi filosofi, economisti e pensatori del passato, si dimostra sempre più inadeguato a contenere le idee.


Keynes l’aveva detto, nel 1936, nella sua “Teoria Generale”, e aveva ragione. Cito: 


«Sono sicuro che il potere degli interessi costituiti è enormemente esagerato rispetto alla graduale invasione delle idee. Non, infatti, subito, ma dopo un certo intervallo; poiché nel campo della filosofia economica e politica non sono molti coloro che sono influenzati dalle nuove teorie dopo i venticinque o trent'anni di età, così che le idee che i funzionari e i politici e persino gli agitatori applicano all'attualità non sono probabili essere il più recente. Ma, presto o tardi, sono le idee, non gli interessi costituiti, a essere pericolose per il bene o per il male».


In un post recente avevo ricordato in che cosa può essere intrappolata la gente: proprio nelle idee:


https://www.facebook.com/giampaolo.zanaboni/posts/5529339057094915


Infatti, è sufficiente instillare nella popolazione un’idea falsa, e sarà la popolazione stessa a combinare guai a non finire, senza che un eventuale usurpatore del potere abbia da muovere neppure un dito per impossessarsi delle istituzioni.


Nel caso che ci riguarda da vicino, è stata instillata l’idea, falsa, che dobbiamo fidarci della scienza, che bisogna credere nella scienza. Da un punto di vista scientifico, in realtà, tale fede nella scienza è un totale abominio, dato che il metodo scientifico richiede che bisognerebbe sempre approcciare qualunque problema mossi dal dubbio. Nella vera scienza non ci sono verità assolute, bensì solo verità che funzionano, finché non ne venga provata la loro falsità.


Il vero progresso scientifico esige che le scoperte vengano sempre messe in discussione, perché ciò che è stato scoperto essere vero e funzionante, potrebbe successivamente dimostrarsi falso, alla luce delle nuove scoperte. Infatti, la vera scienza prevede la messa in pratica delle conoscenze, che devono funzionare in ogni caso, negli ambiti previsti in cui debbano funzionare.


Come disse Enrico Fermi, che era un vero scienziato:


«Ci sono soltanto due possibili conclusioni: se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura; se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta».


Il concetto espresso da Fermi è chiaro: è un errore capitale “fidarsi” ciecamente della scienza, o di quanto dicono dei sedicenti esperti, o di quanto dicono gli altri: la scoperta della verità è intimamente legata alla messa in pratica personale dei dati che abbiamo imparato, verificando ogni volta che i risultati attesi vengano confermati. Qualora non fosse così, dovremmo prendere atto che c’è qualcosa di sbagliato.


Se invece si presupponesse che la scienza e lo scienziato debbano essere seguiti pedissequamente, solo per atto di “fede nella scienza”, allora non saremmo più al cospetto di una scienza, bensì di una religione. La religione naturalmente presuppone una fede, che ulteriormente presuppone un certo pensiero unico – altrimenti rischiereste di essere additati come eretici -, e il pensiero unico è completamente in antitesi con la scienza.


Piuttosto, il pensiero unico è richiesto e indispensabile in ambiti oppressivi, in cui il potere totalitario non può permettersi di tollerare idee differenti, dato che le idee sono un pericolo, perché possono rivelare la fallacia di qualunque potere e interessi costituiti che abbiano le caratteristiche di regimi totalitari.


Alla luce di queste informazioni, fa riflettere il fatto che i mass media tendano a informare la popolazione seguendo i criteri del pensiero unico dominante, e che propongano le informazioni come fatti scientifici, a cui dovremmo prestare fede; anche se tali “nuove idee” fossero in contrasto con le disposizioni normative di più alto livello, come le costituzioni. Un individuo che obiettasse in merito a questo sistema rischierebbe di essere emarginato, discriminato, e anche perseguito per i suoi atteggiamenti di “lesa maestà”.


Perciò le idee nuove prevalgono su tutto, leggi fondamentali e Diritti Umani compresi, dopo un certo periodo di tempo. E può non essere per niente una bella cosa. Il potere e gli interessi costituiti, cioè tutta quella bella gente che siede sugli scranni dei più alti livelli istituzionali e della società, può fare quello che vuole, anche in barba alle leggi fondamentali e allo stato di diritto. Idee pseudo scientifiche, partorite da comitati “scientifici” e “cabine di regia” prendono il posto di quello che dovrebbe essere l’applicazione pratica di quelle leggi che sono costate anni di progresso democratico.


La “scienza” prende il posto delle leggi, dato che le leggi apparentemente nulla possono nel gestire situazioni di “emergenza”. Ma la scienza non dice di prendere per oro colato la parola degli scienziati, anzi. Neppure dovrebbero essere previste le emergenze nelle leggi fondamentali, dato che, com’è facile prevedere, un potere forte, attribuito a chicchessia durante un’emergenza, potrebbe essere tentato di fare carte false per procrastinare tale situazione emergenziale, al fine di auto proclamare la sua necessaria e indispensabile esistenza, e i cospicui appannaggi dovuti agli interessi costituiti, pubblici o privati che siano.


C’è un altro fattore molto pericoloso in una situazione di emergenza. Se c’è emergenza c’è anche un pericolo incombente, che causa una condizione emozionale di paura diffusa nella gente, che a sua volta rende molto difficile adottare soluzioni razionali, perché in una condizione di paura le qualità intellettive tendono a diminuire, rendendo addirittura difficile, se non impossibile, l’individuazione della reale sorgente del pericolo e dell’emergenza. Così in un’emergenza risulta essere maggiormente garantita l’inefficacia delle misure adottate che l’effettiva risoluzione dei problemi.


Cerchiamo di ricordare cosa successe nel passato: per esempio, con il pericolo dell’aviaria, anni fa nessuno più comprava pollame nei negozi, nonostante i prezzi fortemente ribassati, per cercare di contrastare il pericolo del contagio umano, che però non avvenne, dato che un eventuale contagio non avviene per il consumo di prodotti avicoli. Ma aziende del settore fallirono: tutto per una dissennata paura instillata nelle popolazioni, ma che senz’altro portò benefici economici, monetari e di potere a qualcuno: il che, a mio modesto avviso, suggerirebbe ben più di un sospetto. In pratica, quest’idea del possibile contagio si fece beffe dell’intero stato di diritto, della sicurezza e dell’economia di interi stati, Italia compresa.


SI VA VERSO UN MONDO NUOVO?


In realtà, le pericolose derive a cui stiamo assistendo non sono cose nuove. Se esaminiamo la storia, scopriamo inevitabilmente che i tratti fondamentali delle “nuove idee” sono sostanzialmente sempre gli stessi.


Da sempre l’Uomo cerca di conquistare l’ambiente, il mondo e l’universo. Di volta in volta avvengono nuove scoperte, che portano maggior potere e presunta invincibilità. Poi l’importanza di sé del “capo” di turno, sia esso presidente, generale o vile affarista, produce il resto dei guai, anche perché l’istruzione impartita dal sistema educativo ha immesso nella popolazione l’idea di seguire le indicazioni dell’autorità, o della maggior parte della gente. Questi due ultimi fattori vengono cavalcati alla grande dalla TV e dai mezzi di comunicazione di massa, e generano interi popoli composti di gente convinta di essere nel giusto, quando invece seguono pedissequamente le “regole”. Regole che però troppo spesso sono state inventate così, sui due piedi, dal sedicente scienziato di turno.


Non dovremmo pensare che le idee nuove che sconvolgono il mondo odierno siano quelle di oggi, o quelle più recenti! No, sono idee vecchie, che appartengono al passato. Infatti, di solito, tanto più un’idea nuova è avanzata e progredita rispetto al pensiero comunemente accettato, e tanto meno tale idea verrà accolta con favore dalla popolazione contemporanea. Questo succede perché le nuove idee possono creare una frattura nello status quo, proiettando visioni del mondo molto differenti da quelle che la maggior parte della popolazione potrebbe facilmente tollerare; le nuove idee vengono viste come un pericolo per le convenzioni sociali accettate a quel tempo.


Per esempio, il fatto che la scienza sarebbe diventata la religione del futuro l’aveva detto Auguste Comte, due secoli fa. Ma le sue idee erano troppo avanti per quei tempi, e Comte fu preso per pazzo. Oggi però si dice “credo nella scienza”: un motto che è totalmente antiscientifico, e forse deborda persino nella pazzia tanto è irrazionale, ma dimostra anche che la scienza è il nuovo dio, ma di natura materialistica, e perciò che annulla le questioni spirituali, di cui è invece imbevuta la natura umana. Esattamente come aveva previsto Comte. Notate però che la sua idea necessitò un paio di secoli prima di essere accettata.


Le “nuove idee” di Comte includevano sia aspetti razionali, che vere e proprie trappole e falsità.


Per inciso, una trappola è tanto più funzionale quanto meglio possiede una parvenza di essere una cosa buona. Il topo non farebbe la fine… del topo, se non fosse attratto da una ben succulenta esca. Parimenti, voi non vi berreste senza fiatare una mastodontica fandonia, se il politicante di turno non vi parlasse in modo così forbito e convincente, o se lo scienziato pazzo non apparisse in TV o chiamato dal governo in qualità di “esperto”.


VENIAMO AL PUNTO


Perciò voi non cadreste continuamente nelle trappole di cui è disseminata l’esistenza, se foste veramente istruiti sulle caratteristiche fondamentali che possiedono le trappole e le idee false.


La mente umana contiene meccanismi diabolici che permettono alle trappole e all’aberrazione umana di continuare a esistere e a ripetersi all’infinito.


Non è una questione di geni, di DNA, o di alterazioni del cervello, come sostengono certe false teorie materialistiche. Nella mente dell’Uomo esistono fattori che tendono a far persistere il dolore, la sofferenza e il male. Ne ho parlato qui:


https://www.facebook.com/giampaolo.zanaboni/posts/5509879145707573


Se non chiariremo il semplice fatto che la natura dei problemi dell’Uomo ha una stretta attinenza coi meccanismi sepolti nella sua mente, non potremo che continuamente costruire castelli in aria, e successivamente assistere al loro inevitabile crollo.


Il problema è che, man mano che l’Uomo procede alla conquista del suo ambiente, egli diventa sempre più forte e potente. Oggi abbiamo il potere atomico, biologico, scientifico e informatico, e molte altre scoperte. Ognuna di esse si presta ad un uso pacifico e orientato al bene, oppure ad un uso anche diabolicamente perverso; il che, se accadesse, porrebbe fine alle idee velleitarie di conquista su cui l’Uomo è fissato, mettendo a rischio la sua stessa sopravvivenza in quanto specie.


Già, come mai l’Uomo è fissato su queste idee di conquista? Cosa motiva l’Uomo? Cosa sta cercando di conquistare? Oppure, da che cosa sta cercando di liberarsi? Forse che l’Uomo intuisca di essere in un certo senso intrappolato, e non sapendo come liberarsi, cerchi di conquistare qualcosa che rappresenta per lui un surrogato di libertà?


Ecco, queste domande probabilmente contengono le migliori risposte, e potrebbero orientare l’Uomo, finalmente, sulla giusta strada, per ottenere quella tanto anelata civiltà senza pazzia, senza criminali e senza guerre.


RIFLESSIONI CONCLUSIVE


Le regole democratiche stanno venendo sepolte da queste “nuove idee”, di matrice tecnico-scientifica, a causa delle quali le leggi fondamentali, come lo sono le costituzioni, devono essere subordinate alle decisioni assunte dalle classi governanti.


Gli interessi costituiti si dimostrano impotenti di fronte alle “nuove idee” che si fanno strada, con la pretesa di risolvere stati emergenziali disposti da governi poco illuminati, o forse motivati da forme di pensiero corrotte.


Sta di fatto che secoli di regole sociali, politiche ed economiche, grazie alle quali si è formato lo stato di diritto moderno, cedono il passo alle “nuove idee” partorite dalla “scienza”, che è diventata in effetti come una religione, in cui si deve credere e avere fede. Il che non ha niente, proprio niente di scientifico, ma ha più la forma di una pazzia.


Notiamo l’essenza della questione: il potere delle idee, e quindi del pensiero, domina su qualunque potere o interesse costituito, pubblico o privato che sia. L’Uomo può costruire uno stato di diritto anche perfetto, in cui tutti i requisiti di giustizia, pace e benessere sociale sarebbero garantiti da norme di legge ineccepibili, ma tutto questo cadrebbe come una foglia secca al sopraggiungere dell’inverno delle “nuove idee”.


In altri termini, le idee e il pensiero prevalgono su qualunque stato di diritto, e su qualunque funzione istituzionale che lo rappresenta. Un governo insediato che cavalchi queste “nuove idee” ha così il potere di violare qualunque legge, anche quelle di più alto livello, come la Costituzione o i trattati europei.


Ne è prova il fatto che se noi leggiamo i trattati europei, nello specifico ho citato in precedenza il Trattato di Lisbona, che è del 2007, vediamo che i principi fondamentali sono ben lungi da essere rispettati in Italia e in Europa, nonostante i solenni impegni sottoscritti.


Conseguentemente dobbiamo così prendere atto che dopo vari secoli, nei quali si sono formati gli stati di diritto, dopo tutto il lavoro fatto per scrivere e perfezionare le leggi, dopo aver combattuto guerre e lotte sociali per ottenere sanciti i diritti, dopo tutti gli sforzi per ottenere la migliore organizzazione democratica dello stato, ebbene, tutte queste conquiste sociali vengono meno, in seguito al sopraggiungere delle “nuove idee”.


Tuttavia, se ci pensiamo bene, scopriamo, forse con un certo terrore, una cosa che avremmo dovuto sapere già da vari millenni: è sempre stato così. Le nuove idee sbaragliano qualunque concorrente. Non c’è esercito, stato o regnante, anche il più potente, che possa arginare la potenza devastante del pensiero, che prevale inesorabilmente sulla materia e su qualunque realtà o interesse costituito, pubblico o privato che sia.


Torniamo così al fatto che Aristotele aveva torto quando diceva che il pensiero è subordinato alla materia: è invece il pensiero che ha potere sulla materia, esattamente come diceva il suo maestro, Platone.


Così ci troviamo di nuovo di fronte al fatto che la mente umana può risolvere qualunque problema, ma i meccanismi diabolici che vi sono nascosti possono corrompere il risultato atteso, facendolo degenerare persino nel male peggiore. L’Uomo è fondamentalmente buono, ma i meccanismi mentali perniciosi sepolti e nascosti nella sua mente possono indurlo a comportarsi molto male.


Quindi, in funzione di quanto detto sopra, non possiamo continuare a costruire castelli in aria, basati su leggi, regolamenti, normative e trattati, che invariabilmente saranno resi inefficaci dai politicanti, “scienziati” e millantatori di turno, che eventualmente riuscissero a convincere i governi, o addirittura a insediarsi nelle classi decisionali e governative di uno stato, con le loro aberranti “nuove idee”.


Non possiamo più continuare, come si è sempre fatto, quella lotta atavica che porta l’Uomo alla guerra, e che lo induce a ripetere all’infinito gli stessi devastanti errori, perché oggi è diverso: ci sono le armi atomiche e biologiche, il tutto reso ancora più micidiale dalla precisione delle tecnologie informatiche, che amplificano la letalità delle armi e le diaboliche conseguenze di agire in modo sbagliato e contro sopravvivenza.


Ci sono così solo due cose che si possono fare, se vogliamo veramente cambiare la storia:


1. Raddrizzare i nostri comportamenti, rendendoli produttivi di risultati auspicabili, orientati alla maggiore sopravvivenza e al maggior bene che sia possibile. Questo può essere realizzato seguendo le istruzioni amministrative da porre in atto nei settori fondamentali delle attività dell’Uomo: economia, sistema monetario, sistema fiscale e giustizia. Questi quattro settori, nutriti con dati e conoscenze ottimali, possono portare l’Uomo a un nuovo livello di benessere economico e sociale, per cui le guerre non saranno più necessarie. In tal modo le persone acquisiscono le conoscenze basilari per evitare di cadere nelle trappole di cui è disseminata l’esistenza. Nel mio manuale “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia” sono previste le esatte istruzioni in grado di disinnescare quei meccanismi diabolici nascosti nella mente umana. Non vengono eliminati, solo disinnescati. Per eliminarli del tutto occorre:


2. Applicare quei procedimenti di Dianetics e Scientology alle persone, in modo che ognuno possa cancellare tutto il dolore ed emozioni negative incistate nella mente umana, che sono la causa dei comportamenti aberrati dell’Uomo. Per questo livello è necessario disporre di sufficiente tempo libero e anche un ambiente meno pericoloso di quanto non sia oggi: ma questo si ottiene con quanto scritto nel punto 1.


In conclusione, l’Uomo ha creato un mondo complicatissimo, pieno di guai e dispiaceri. Ma la soluzione è relativamente semplice, e anche già tracciata e disponibile.


Il mio manuale, “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1ZvbXSCvRzJ5cYjATODAzirZZxLmbgHSF/view?usp=sharing


La sintesi del mio manuale, “Sintesi di Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1GsduFrqMCGGFjEqptZk92qcSZzbUU82O/view?usp=sharing



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