PER CONTROLLARE L’ECONOMIA BISOGNA ESSERE L’ECONOMIA


Riassunto: oggi le istituzioni e le autorità economiche pretendono di riuscire a controllare l’economia attraverso la moneta, e il suo costo. Esiste una mole impressionante di dotti studi che dimostrerebbero che, regolando la quantità di moneta e di denaro presenti nel sistema economico, e il relativo costo, attraverso i tassi di interesse, sia possibile fare in modo che l’economia si sviluppi nel migliore dei modi. Con questo breve post cercherò di far comprendere come queste idee siano tremendamente sbagliate, e foriere di infiniti guai.


ALCUNI DATI ITALIANI ED EUROPEI


Qui di seguito alcuni grafici tratti da:


https://www.yardeni.com/pub/eum1m2m3.pdf


Nella Figura 1 vediamo il grafico che rappresenta l’aggregato monetario M2 relativo all’eurozona, che va dal 2005 al gennaio 2022:


Nella Figura 2 vediamo i grafici relativi all’aggregato monetario M3 di Italia, Germania, Francia e Spagna, dal 2009 al gennaio 2022:


Come si nota, la quantità di moneta e denaro presente nel sistema economico dell’eurozona, espresso dagli aggregati monetari M2 e M3, è cresciuto di parecchio, come segue:


Nell’eurozona l’aggregato monetario M2 valeva circa 5500 miliardi di euro all’inizio del 2005, e circa 14800 alla fine del 2021. Quindi è cresciuto di 2,69 volte, che è il 269%.


In Germania l’aggregato monetario M3 valeva circa 1300 miliardi di euro all’inizio del 2005, e circa 1900 alla fine del 2021. Quindi è cresciuto di 1,46 volte, che è il 146%.


In Italia l’aggregato monetario M3 valeva circa 2000 miliardi di euro all’inizio del 2005, e circa 3700 alla fine del 2021. Quindi è cresciuto di 1,85 volte, che è il 185%.


A COSA SERVONO TUTTI QUESTI DENARI?


Molti anni fa conobbi un tizio, che aveva un bel po’ di bigliettoni in tasca.


Gli chiesi: “perché porti con te tutti quei soldi?”


Lui mi rispose: “no, non li devo spendere, li tengo perché mi piace guardarli, mi piace la loro forma”.


Sapevo che si trattava solo di una battuta, tanto per ridere. Infatti non è quello lo scopo del denaro.


Lo scopo del denaro ci dicono essere quello di migliorare le condizioni di vita, eliminare la povertà, consentire alle persone di soddisfare i propri bisogni, migliorare il tenore di vita, attraverso il denaro. Il che dovrebbe implicare un aumento del reddito. Infatti, se una persona guadagnasse di più, se quindi il suo reddito crescesse nel tempo, lo scopo della moneta e del denaro sarebbe svolto compiutamente e con soddisfazione di tutti, autorità e cittadinanza compresi.


DIAMO UN’OCCHIATA ALL’ANDAMENTO DEL REDDITO


Quindi, dato che l’aumento di moneta immessa nel sistema economico dovrebbe far crescere il reddito, diamo un’occhiata al seguente grafico, che misura proprio il reddito pro capite. Infatti, uno dei princìpi ancora in auge, trattato dall’economista J. M. Keynes nella sua opera “Teoria Generale”, riguarda il cosiddetto “moltiplicatore degli investimenti”, conosciuto ancora meglio come “moltiplicatore keynesiano”: ovvero il denaro immesso in un sistema economico produce un reddito tanto maggiore, moltiplicato per un certo fattore. Quindi la teoria dice che se immetto denari per un tot, ottengo un reddito superiore, moltiplicato per un fattore superiore all’unità. Gli economisti oggigiorno sono ancora convinti di questo principio, disgraziatamente.


Il grafico in Figura 3 rappresenta l’andamento del reddito pro capite, ed è tratto dal seguente sito del governo italiano:


https://www.programmazioneeconomica.gov.it/andamenti-lungo-periodo-economia-italiana/


Sorprendentemente, il reddito pro capite in Italia, in oltre vent’anni, è rimasto al palo. La quantità di moneta e denaro immessi nel sistema economico è aumentata moltissimo, ma l’effetto di reddito ottenuto a livello di cittadinanza è stato nullo, se non addirittura negativo! Per quanto riguarda l’eurozona il reddito è invece aumentato, ma in misura comunque molto inferiore rispetto alla quantità di moneta e denaro immessi.


Vi risparmio i grafici e i dati dei debiti, che, come sappiamo, il debito pubblico è cresciuto vertiginosamente anch’esso. In sintesi, i debiti diventano sempre più grandi, e i soldi immessi nel sistema economico non bastano a ripagarli, dato che sono gravati sempre più dagli interessi e commissioni, che aumentano in virtù del fenomeno della capitalizzazione composta, a differenza del reddito.


Evito di parlare dell’inquinamento prodotto, e delle infrastrutture logorate dall’uso e dall’obsolescenza, che andrebbero perciò aggiornate: tali fattori richiederebbero quantità enormi di denaro per intervenire adeguatamente, il che è in sostanza un ulteriore debito nascosto, anzi, del tutto ignorato, ma che comunque senza dubbio esiste.


Ho analizzato i dati anche degli USA, e ve li risparmio, perché anche oltreoceano la solfa non cambia. Anche se in America hanno un reddito più alto rispetto al nostro, il rapporto tra la quantità di moneta immessa nel sistema e la resa in termini di reddito pro capite è pressappoco la stessa, cioè insufficiente. Stesso discorso anche per i debiti, gli interessi e per la crescita abnorme del montante debiti più interessi, sempre più impossibile da ripagare, man mano che passa il tempo.


QUINDI, COSA STA SUCCEDENDO? QUESTO, IN ESTREMA SINTESI:


1. La quantità di moneta e denaro immessi nel sistema economico cresce molto.


2. Il reddito pro capite non cresce altrettanto - o addirittura decresce, come in Italia -, con tanti saluti al “moltiplicatore keynesiano”.


3. I debiti crescono ancora di più, rispetto alla moneta immessa nel sistema economico, a causa del fatto che il sistema finanziario somma ai debiti anche gli interessi e le laute commissioni con cui viene ripagato per i suoi servizi.


A questo punto sorge una domanda: a cosa serve la moneta e il denaro, se i risultati sono questi? Dov’è la funzione sociale del denaro?


C’È UN ERRORE FONDAMENTALE


Infatti, ecco che appare ai nostri occhi quello che io considero un errore capitale: gli economisti e le massime autorità economiche e politiche hanno ritenuto, ormai da secoli, che attraverso una sorta di interruttori - quali sono in sostanza la moneta, nella varie forme in cui è resa disponibile nel sistema economico, e il suo costo, espresso dai tassi di interesse decisi dalle autorità e dagli intermediari finanziari -, sia possibile controllare l’economia. Ormai dovrebbe essere evidente che non è così.


Gli interruttori funzionano bene con schemi applicativi materiali, come per esempio per accendere una lampadina. Ma quando il sistema basato su interruttori è relativo alla vita, nel nostro caso all’esistenza di persone, gli interruttori hanno un limite, quello della conoscenza che si ha delle leggi che governano la vita.


Non è possibile comandare a bacchetta la gente, semplicemente aumentando o diminuendo la moneta e il denaro a loro disposizione. Ogni forzatura nella sfera privata delle persone equivale a un’intrusione nel loro potere di scelta: le conseguenze sociali saranno gravi.


Sottolineo a questo punto ancora più chiaramente la faccenda:


LE MASSIME AUTORITÀ ECONOMICHE E MONETARIE MONDIALI HANNO PRESO UN GRANCHIO!


Mi rendo conto di quello che sto dicendo, ma mi rendo altresì conto che, vista l’importanza della cosa, sarebbe un delitto, a mio parere, non rivelare o trattenere dal dire quanto sto sostenendo.


Il sistema monetario basato sull’emissione di moneta e denaro, fatta pervenire alla cittadinanza attraverso i canali finanziari, gravandola di fior di interessi e commissioni, è un meccanismo a causa del quale l’Uomo ne diventa egli stesso succube: è un sistema monetario che contiene un errore capitale: quello di presumere di controllare l’economia attraverso l’emissione di moneta, nelle varie forme in cui questo può avvenire.


È a causa di questo errore che il mondo si trova pieno di denaro, di debiti e di disoccupati.


È a causa di questo errore che il mondo è costretto a inseguire una crescita economica compulsiva, per cui è necessario depredare la gente e i popoli, anche a suon di cannonate.


È a causa di questo errore che l’Uomo degrada se stesso e i suoi diritti, anteponendo i fattori monetari alla vita.


LA SOLUZIONE ALL’ERRORE


Per controllare qualcosa bisogna essere quella cosa. Se si cercasse di controllare l’economia grazie a una sorta di interruttore, qual è in effetti la moneta, o il tasso di interesse, si scoprirebbe a un certo punto di essersi ficcati nei guai, dovendo dipendere da quello stesso interruttore, e finendo per essere controllati, anziché controllori.


Per controllare l’economia bisogna essere l’economia: ogni cittadino deve essere messo in condizione di assumere su di sé il controllo dei fattori che governano non solo l’economia, ma anche la moneta, il fisco e la giustizia, in modo che ognuno possa esprimere al meglio il suo ruolo nella società, con il suo proprio consenso e con la sua propria insindacabile volontà di esercitare il suo potere di scelta.


Non è detto che consegnando del denaro ad un individuo, costui ne farebbe un saggio uso. Esiste un concetto di giusto scambio: se la persona riceve, senza dare adeguatamente, si finisce nei guai. Esiste un tono emotivo, che dipende dalla produzione: tanto più una persona è consapevole di produrre beni e servizi utili, e tanto più il suo morale sarà alto, e tanto più costui sarà una persona felice e appagata, e consapevole del suo valore nella società.


Esistono molti fattori che bisogna considerare, e che motivano l’Uomo: non basta l’emissione di moneta a creare una società giusta: anzi, abbiamo visto che la moneta può diventare una trappola.


È esattamente in questo modo che è strutturato il pensiero che informa il mio manuale: “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”.


Il mio manuale, “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1ZvbXSCvRzJ5cYjATODAzirZZxLmbgHSF/view?usp=sharing


La sintesi del mio manuale, “Sintesi di Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1GsduFrqMCGGFjEqptZk92qcSZzbUU82O/view?usp=sharing


Alcune citazioni tratte dalle conferenze tenute da L. Ron Hubbard:

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«E capite che il fatto di essere e il fatto di controllare le cose sono la stessa cosa, essenzialmente. Per controllare bene e senza intoppi una qualsiasi cosa basta essere quella cosa. Una persona che non può essere qualcosa non può controllarla.

Forse pensate di controllare le cose con la voce o con un bastone o con un interruttore della luce. Quello è un modo sciocco di affrontare il controllo delle cose. È un modo molto sciocco».

- Estratta da I Fattori – L’Ammirazione e la Rinascita della Beingness, conferenza: "Analisi di Dianetics, Scientology e para Dianetics/Scientology", consegnata il 23 marzo 1953.

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«Un individuo non è vivo perché il suo cuore batte. Non è vivo perché le sue dita dei piedi si muovono. No. È vivo nella misura in cui può acconsentire a recitare il ruolo che sta recitando. Perciò se lui sta recitando quel ruolo con il proprio consenso, sarà vivo in misura considerevole.

È una cosa notevole, non è vero? Riguarda da vicino la volontà di essere. Se siete disposti a essere o se siete capaci di essere, per vostra determinazione, allora potete essere certi della vita, e potete essere certi del futuro, e potete essere certi di ciò che state facendo e certi dei motivi, buoni o cattivi, di chi vi circonda... se siete capaci di determinare la vostra beingness».

- Estratta da L’Alba Dorata, conferenza: "Salute e Certezza", consegnata il 9 marzo 1955.


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