DATI ISTAT SUI DECESSI, AGGIORNATI A OTTOBRE 2021

Sottotitolo: la faccenda si ingrossa.

ISTAT in data 21 dicembre 2021 ha pubblicato i dati riguardanti i decessi avvenuti in Italia: tutti i decessi, derivanti da qualunque causa. Sono aggiornati a ottobre 2021, e sono presentati in un foglio excel, confrontati con i dati del 2020 e con quelli riguardanti la media dei cinque anni precedenti, dal 2015 al 2019. In ottobre si nota una diminuzione dei decessi rispetto al 2020, e questo sembra essere una buona notizia: infatti, sarebbe come dire che i vaccini anti covid funzionano… tuttavia…

Tuttavia, il fatto di saltare a conclusioni affrettate non sarebbe un buon metodo di analisi. Dato che nei mesi precedenti, da maggio a settembre 2021, si poteva notare una tendenza alla crescita dei decessi, che a ottobre sembra essersi invertita, il San Tommaso che è in me mi suggerisce di ficcare il dito ben in profondità nella piaga. Ma andiamo con ordine.

Come nelle mie analisi dei dati, precedenti a questa, le mie domande erano, e sono ancora: i vaccini anti Covid-19 funzionano? Sappiamo che la scienza si è lanciata in questa operazione senza testare a lungo questi prodotti, ma, mi chiedo: sono sicuri? Funzionano veramente? Servono allo scopo per cui sono stati progettati?

Dato che le Autorità e le Istituzioni, attraverso i sistemi di comunicazione di massa, insistono sull’efficacia di questi vaccini, e dato che io, per mia natura, dubito, per lo meno fintanto che i dati non dimostrino inconfutabilmente che sia vero che i vaccini funzionano, tendo a valutare per conto mio i dati, cercando di capire se in realtà la narrazione ufficiale nasconde cose che sarebbe poco conveniente rivelare. Ma, dato che io ci tengo alla verità, mi piace esaminare a fondo i dati, e, se possibile, presentare ciò che ho scoperto.

Un modo per analizzare i dati a cui ho pensato, al fine di trarre qualche conclusione che abbia un senso oggettivo, è quella di verificare il numero di decessi che avvengono in Italia. Intendo tutti i decessi, dovuti a qualunque causa, non solo i decessi a causa o con Covid-19. I vari bollettini giornalieri con cui le autorità sanitarie ci informano in TV non mi bastano, dato che palesano solo risultati parziali. I decessi Covid sono un dato parziale, potrebbe quindi essere inficiato da errori. Ma un dato che riportasse i totali dei decessi, ecco, questo sarebbe a mio avviso un dato più oggettivo: che è quello che ci comunica periodicamente Istat, ed è quello oggetto di questo post.

È quasi un anno ormai che la campagna vaccinale anti Covid-19 è in corso. Siamo uno dei paesi al mondo con il più elevato numero di persone vaccinate, oltre l’80% della popolazione, per cui, se fosse vero che i vaccini funzionano, e dato che l’epidemia è ancora in corso, dovremmo ormai vedere una diminuzione dei decessi. O no? Ovvero, se le Autorità asseriscono che i vaccini funzionano, ma i decessi aumentano, potrei dire che c’è qualcosa che non va. O no?

Perciò diamo un’occhiata ai dati Istat, che trovate a questi indirizzi:

https://www.istat.it/it/archivio/240401

https://www.istat.it/it/files//2020/03/Tavolariepilogativa-decessi_3-21dicembre2021.zip

Questa volta ho voluto analizzare anche altri dati messi a disposizione da ISTAT, che troviamo nel seguente file zippato, con all’interno un corposo file in formato .csv, che per nostra somma gioia e gaudio è talmente grande che non è possibile esaminarlo con Excel, dato che eccede i limiti imposti dal programma. Fa niente, li ho esaminati in altra maniera:

https://www.istat.it/storage/dati_mortalita/decessi-giornalieri-comunali_4-21dicembre2021.zip

Ho elaborato i totali, e ve li presento in Figura 1, in forma numerica:



In Figura 2 vi presento i dati elaborati in forma di grafico:



Faccio il solito inciso per quanto riguarda il dato della “media 2015-2019”, con cui Istat ci propone il confronto con i dati puntuali del 2020 e del 2021. Non è una buona idea confrontare dati non omogenei, cioè medie con valori puntuali. Potrebbe essere giusto farlo, se le condizioni di misurazione avvenissero per insiemi omogenei. Ma i dati demografici italiani non sono omogenei: infatti, fino a cinquant’anni fa, circa, la popolazione italiana ha manifestato un forte incremento demografico, che si è fortemente attenuato da allora. Cinquant’anni fa nascevano più del doppio di bambini rispetto a oggi, ed è quindi pacifico che, dopo un tot di anni, le persone passino a miglior vita. Quindi le medie dei decessi riferite ad anni precedenti a oggi sono per forza inferiori rispetto ai dati puntuali relativi agli anni successivi, dato che questi ultimi si riferiscono ad annate dove, tempo fa, ci furono molti più nuove nascite di bambini. Evidentemente a Istat queste considerazioni non interessano – mi auguro per lo meno che sia solo questo il motivo, e che non sia, invece, per il fatto che non conoscono il problema -, ma ci tengo a precisarlo, perché, altrimenti, il lettore potrebbe essere fuorviato nella valutazione dei dati. E chiudo l’inciso.

Sia valutando i numeri, sia a occhio, semplicemente guardando il grafico, possiamo notare che i decessi nel 2021, rispetto al 2020, sono in crescita fino a settembre 2021. Poi, nel mese di ottobre 2021, vediamo che i decessi diminuiscono: ottimo, direte! Dato che il numero di persone vaccinate con prodotti anti covid è ormai cospicuo, si inizia a vedere, finalmente, che tali vaccini funzionano!

Vi ricordo comunque, che, vaccini o non vaccini, i fattori demografici incideranno pesantemente sui dati di mortalità; ne ho parlato qui:

https://unaltroblogcimancava.blogspot.com/2021/03/decessi-2020-e-pandemia-sistema.html

Tuttavia, dicevo sopra, qualcosa mi suggerisce di approfondire l’esame dei dati. Infatti ho voluto analizzare il file .csv che contiene i dati dei decessi giornalieri forniti da ISTAT, e suddivisi per classi di età quinquennali, da gennaio a ottobre, per gli anni dal 2011 al 2021. Qui di seguito, in Figura 3, vediamo i dati aggregati:



Bene, come vedete, non è che si capisca molto, a meno che voi non abbiate un computer in testa. Perciò ho prodotto un’ulteriore tabella, che vi mostro nella seguente Figura 4:



Come vedete, ai dati presenti in Figura 3 ho aggiunto ulteriori colonne che riportano la differenza rispetto all’anno precedente: se i numeri sono in verde, vuol dire che ci sono meno morti rispetto all’anno prima; altrimenti, se i numeri sono rappresentati in rosso, significa che ci sono più decessi. In questo modo è anche più facile capire che, se ci sono i numeri verdi, ciò significa meno morti, che è meglio, come direbbe il puffo con gli occhiali. Invece, se i numeri che vedo sono rossi, significa pericolo, più decessi: chiaro, no?

Possiamo così, attraverso questa Figura 4, già a occhio vedere che, per esempio:

  1. nel 2012 ci fu un incremento dei decessi per riguardante le fasce d’età dai 65 anni in su.
  2. Nel 2015 ci fu un forte incremento dei decessi riguardante le fasce d’età oltre i 40 anni circa.
  3. Anche nel 2017 ci fu un incremento dei decessi dai 70 anni in su.
  4. Idem nel 2019, circa.
  5. Nel 2020 ci fu un molto forte incremento dei decessi, da circa i 50 anni in su.
  6. Ma nel 2021 è accaduto un fatto nuovo: i decessi sono aumentati nelle fasce d’età dai 10 anni fino ai 74, circa, per poi diminuire nelle fasce d’età più anziane.

Come si spiega questo fatto nuovo? Significa che sono morti di covid? Significa che di covid adesso si muore di più nelle fasce d’età più giovani, a differenza di ciò che avvenne nel 2020? La colpa è delle varianti del virus?

Tuttavia questa ipotesi, relativa al covid, non sembra essere plausibile, se esaminiamo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, disponibili a questo indirizzo:

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia

Qui ne riporto un paio di grafici; in Figura 5 osserviamo le fasce d’età relative ai decessi trovati positivi al virus:



Mentre nella seguente Figura 6 vediamo l’età media dei decessi risultati positivi al virus:



ISS ci conferma pertanto che i decessi a causa o con covid avvengono specialmente per le classi di età più anziane. Quindi da cosa dipende questo fatto nuovo? Questo incremento piuttosto forte e diffuso in modo uniformemente crescente in tutto lo spettro delle fasce d’età delle persone fino a 74 anni a che cosa è dovuto, se non dipende dal covid?

Ad aggravare la situazione c’è anche un’altra questione: la tabella mostrata in Figura 4 non riguarda una situazione demografica uniforme. L’Italia, ormai da mezzo secolo, ha una popolazione che sta tendenzialmente invecchiando. L’età media delle persone è crescente. In altri termini, un numero di decessi uniforme nella fascia d’età, supponiamo, di 50 anni, che avvenisse anno dopo anno, non sarebbe affatto un numero di decessi uniforme e stazionario: infatti, man mano che passano gli anni, la popolazione residente in Italia con un’età media di 50 anni diminuisce: quindi in proporzione e in percentuale sul totale della popolazione, tale numero, apparentemente uniforme e in linea con le aspettative di decessi che dovrebbero avvenire, sarebbe in realtà un numero di decessi crescente!

A riprova di ciò dovremmo porre la nostra attenzione sulla cosiddetta “piramide demografica”: un esempio lo potete trovare qui:

https://www.populationpyramid.net/it/italia/2021/

Ve ne riporto un estratto nella seguente Figura 7, dove potete confrontare la piramide demografica dell’Italia relativa agli anni 2012 e 2021, che, per comodità di lettura, ho ritratto appaiati:



Come si vede, man mano che passano gli anni i giovani e gli adulti in età di lavoro diminuiscono. Ciò significa che, a parità o quasi di numero di decessi in certe fasce d’età, siamo in realtà al cospetto di fenomeni gravi di diminuzione di popolazione in seguito cause di morte.

Il fatto nuovo che sta avvenendo nel 2021, quindi, è un forte aumento di decessi tra i giovani e tra le persone in età lavorativa, che dal 2012 in poi non era mai avvenuto: è perciò, e lo sottolineo ancora, si tratta di UN FATTO NUOVO.

Ora, sia ben chiaro che io non so con assoluta certezza quale sia il fatto nuovo. Per saperlo, dovremmo analizzare cosa sia cambiato nel 2021 rispetto agli anni precedenti. L’Inquinamento? Direi di no, c’era già prima. I cambiamenti climatici? Idem. Gli incidenti sul lavoro o sui mezzi di trasporto? Ibidem.

Quindi, l’unico fatto nuovo che mi viene in mente, e che, temo, sia evidente non solo a me, ma, a questo punto, anche a chi mi legge, riguarda almeno due fattori:
  1. la qualità del Servizio Sanitario Nazionale, che, per quanto di mia percezione, è andata calando negli anni, fino ad essersi ulteriormente aggravata dalla recrudescenza causata dal virus Sars-Cov-2 e relativo covid.
  2. I vaccini anti covid.
Se le mie ipotesi sono corrette, la classe politica e decisionale che in Italia ha determinato questi fattori credo che abbia un grave problema.

CONCLUSIONI

Io non credo che le cose capitino per caso. I segnali che ci fosse un SSN dimensionato in modo inadeguato c’erano già anni fa: infatti vediamo dalla citata Figura 4 che sensibili incrementi di decessi sono avvenuti già nel recente passato, e, se leggiamo le cronache del tempo, scopriamo che già allora il nostro SSN era stato messo sotto pressione.

Ma furono lo stesso decisi ulteriori tagli alla Sanità pubblica da parte delle Autorità preposte; ed è evidente che fu una decisione dissennata.

Poi oggi si aggiungono ai problemi i vaccini anti covid: che ruolo hanno questi prodotti, introdotti e approvati in fretta e furia, nel forte incremento di decessi nelle fasce più giovani? Infatti, come si nota sempre dalla Figura 4, tale incremento non ha eguali nel recente passato.

Ovviamente saranno necessarie ulteriori analisi dei dati, più approfondite: non bastano le mie. Ma se queste ulteriori indagini confermeranno quei dubbi che, già da un po’, mi fanno pensare che qualcosa di grosso stia accadendo proprio adesso, e che mai avrei voluto anche solo immaginare che accadesse, ebbene, credo che saremmo al cospetto di uno dei più grandi cambiamenti epocali che sia mai avvenuto: ci sarà molto lavoro per giudici e tribunali; ma dovremo anche ripensare a un modello sociale politico ed economico, perché se quello attuale ci ha portato a questo, beh, è chiaro che esso è, come si suol dire, “alla frutta”.

Commenti

  1. probabilmente per il 2021 va (anche/piuttosto) considerato la diff con 2019, che gli arresti domiciliari e chiusura attività varie han ridotto spostamenti e attività specie in popolazione più giovane con conseguente diminuzione della mortalità

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, è una possibilità, che spiegherebbe i dati di mortalità relativi alla fascia d'età fino ai 44 anni, ma non quelli dai 45 in su, che sono comunque più alti anche rispetto al 2019.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

DATI ISTAT SUI DECESSI, AGGIORNATI A DICEMBRE 2022

DECESSI 2020 E PANDEMIA, SISTEMA SANITARIO E DEMOGRAFIA