IL PROBLEMONE ENERGETICO

Riassunto: il governo ci ha fatto sapere che il prossimo inverno potremmo rimanere al freddo, dato che gli approvvigionamenti energetici dell’Italia hanno dei problemi, a causa della guerra. Alcune considerazioni che esporrò ci faranno capire, invece, che siamo seduti su una montagna di risorse, che renderebbero l’Italia il Paese dell’abbondanza energetica, e non solo.


Bene, Draghi ci ha fatto sapere, nella conferenza stampa dell’altro giorno, che fino a ottobre non dovremmo avere problemi, perché le scorte di gas ce le abbiamo. Ma dopo? Cosa succederà dopo? Rimarremo al freddo? Staremo senza riscaldamento, senza energia elettrica, e senz’acqua? Infatti, per chi non lo sapesse, la pressione negli impianti idrici è fornita da pompe elettriche.


Fino ai giorni nostri, la scelta di provvedere alle forniture energetiche nazionali è caduta per buona parte sul gas, per una ragione di costi. È stata una decisione corretta?


Per rispondere a questa domanda, diamo un’occhiata alla seguente immagine, in Figura 1:


La figura 1 è tratta dal seguente rapporto, prodotto da un’organizzazione indipendente:


https://www.worldnuclearreport.org/


Le informazioni a cui fanno riferimento sono disponibili qui:


https://www.lazard.com/media/451419/lazards-levelized-cost-of-energy-version-140.pdf


Come notiamo, il costo dell’energia prodotta da sistemi fotovoltaici è diminuita del 90% in poco più di dieci anni, rendendo tale fonte quella a più buon mercato.


In rete si trovano innumerevoli altre fonti di dati relativi ai costi dell’energia prodotta con le molte risorse disponibili, da cui si desume sempre che:


1. I costi dell’energia prodotta da combustibili fossili, quali carbone, petrolio e gas, continueranno ad aumentare, giacché sono fonti esauribili. Quindi, man mano che verranno sfruttate, tenderanno ad essercene sempre meno, e sempre a costi via via più alti.


2. Stesso discorso per il nucleare: le miniere di uranio tenderanno ad esaurirsi, e i costi aumenteranno.


3. I costi dei sistemi fotovoltaici continueranno a diminuire, secondo una progressione coerente con quanto succede per i microprocessori. Infatti esiste una legge empirica, la cosiddetta “legge di Moore”, che dice che il numero dei transistor presenti in un microprocessore tenderà a raddoppiare in circa 18 mesi. Ovvero, in una data unità di spazio occupata dal microprocessore, il numero di transistor che la tecnologia consentirà di crearvi raddoppia ogni 18 mesi. Questo vuol dire che anche la potenza aumenta. Questa legge è valida ancora oggi, nonostante sia stata enunciata mezzo secolo fa. Perciò, dato che le celle fotovoltaiche sono essenzialmente basate su particolari transistor, ci possiamo lecitamente attendere che l’evoluzione, la potenza e l’efficienza di tali sistemi proseguirà ancora per molto tempo, facendo di conseguenza scendere i costi. Inoltre il Sole fornisce energia inesauribile, gratis per giunta.


C’è anche un altro discorso da fare: confrontando l’inquinamento prodotto da 1, 2 e 3, la scelta cade senza dubbio sul fotovoltaico, dato che in tal caso l’inquinamento prodotto è probabilmente una frazione minuscola rispetto a quella relativa ai combustibili fossili e al nucleare.


Il caso delle pale eoliche, pur essendo interessante, non lo prendo in considerazione per un semplice motivo, che si deduce da questo ragionamento: il mio vicino di casa ha installato sul suo tetto i pannelli fotovoltaici. Risparmia dei bei quattrini, e il sistema è assolutamente silenzioso. Non c’è neppure nessun altra considerazione negativa da fare a riguardo. Anche gli uccelli sembrerebbero contenti, visto che le loro deiezioni, che prima facevano sulle tegole, ora le fanno sulle celle fotovoltaiche, e comunque non gli succede niente.


Immagino come sarebbe stato, qualora il mio vicino di casa avesse installato nel suo giardino un ventolone eolico: esso avrebbe credo prodotto un baccano infernale, e sterminato anche i poveri uccelli che si fossero trovati a passare di lì. Perciò credo che ci siano delle controindicazioni piuttosto importanti che non giocano a favore dell’eolico.


Naturalmente un giorno la tecnologia ci metterà a disposizione altri sistemi per produrre energia, più efficienti e con altre qualità desiderabili. Ma ora dobbiamo correre coi cavalli che abbiamo: e sono cavalli purosangue, come si evince esaminando i dati del fotovoltaico.


Le possibilità del fotovoltaico le avevo già esaminate l’anno scorso, in questo post, pubblicato sul mio blog:


https://unaltroblogcimancava.blogspot.com/2021/08/lera-del-petrolio-e-finita.html


Perciò lo dico chiaramente:


È DA VENT’ANNI ALMENO CHE SI SAREBBE DOVUTO SAPERE COME SI SAREBBE EVOLUTO IL SETTORE FOTOVOLTAICO


Infatti, in conseguenza della notissima legge di Moore, di cui ho detto poc’anzi (e che conoscono anche i sassi), e del fatto che le altre fonti energetiche sono esauribili, era da capire già molto tempo fa dove saremmo finiti, un giorno o l’altro.


Draghi ci ha dato l’aut aut: o la pace, o i condizionatori. No, caro Presidente del Consiglio. Piuttosto, è evidente come il Sole che abbiamo avuto, e abbiamo tuttora, una classe politica e di gente al governo che non ha ancora capito niente, né di economia – e lo vediamo tutti in che guai economici siamo finiti -, né di pianificazione energetica, dato che un governo che ci prospetta che avremo davanti a noi il prossimo inverno al freddo, nonostante tutto il tempo che abbiamo avuto per renderci conto di dove si stava andando, significa che l’Italia non ha riposto la sua fiducia nella classe politica e decisionale giusta.


Io come cittadino italiano mi sento tradito dalla classe politica e dal governo.


Tuttavia la strada giusta l’abbiamo di fronte a noi: l’Italia è il Paese del Sole, questo lo sanno anche i sassi, naturalmente escludendo chi sta al governo. Dal Sole possiamo ricavare tutta l’energia che vogliamo, e anche in tempi brevi: se non è chiaro, rileggetevi il mio blog, di cui al link sopracitato.


Per chi avesse dei dubbi su dove andare a prendere i soldi, giacché costerebbe moltissimo la transizione energetica, pensate a quanto ci costerebbe non farla. Infatti, negli ultimi vent’anni l’Italia ha speso circa mille miliardi di euro per gli approvvigionamenti energetici. Oggi, con gli aumenti che ci sono stati, e che temo non siano finiti, potremmo spendere molto di più. Perciò ogni minuto che aspettiamo sono miliardi persi.


Se ulteriormente si insistesse col dire che non ci sono i soldi, vi ricordo, economisti delle mie ghette, che la moneta si crea. Anzi, non è vero neppure questo, perché la moneta non è altro che il fatto di dare riconoscimento ai “cicli economici di valore auspicabile” prodotti, come li chiamo io.


I Longobardi conquistarono tre quarti dell’Italia del tempo, ma non conoscevano l’uso della moneta e del denaro. Era un popolo in bolletta, tanto per capirci. Erano in default, in termini finanziari. Gli economisti non se lo spiegano. Ma l’hanno fatto.


Quindi, rendiamoci conto, una buona volta, che il pensiero economico vigente oggigiorno è obsoleto pure quello, non solo la questione di dove trovare il gas e l’energia che ci serve.


Ma non preoccupatevi: ho pensato anche a quello:


Il mio manuale, “Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1ZvbXSCvRzJ5cYjATODAzirZZxLmbgHSF/view?usp=sharing


La sintesi del mio manuale, “Sintesi di Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia”:


https://drive.google.com/file/d/1GsduFrqMCGGFjEqptZk92qcSZzbUU82O/view?usp=sharing

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