DATI ISTAT SUI DECESSI, AGGIORNATI A DICEMBRE 2022

ISTAT in data 7 marzo 2023 ha pubblicato i dati dei decessi avvenuti in Italia per tutte le cause di morte, aggiornati a dicembre 2022.


In Figura 1 si possono esaminare i dati dei decessi per qualunque causa di morte, avvenuti in tutto l’anno 2022, e confrontati con gli anni precedenti a partire dal 2011.


Le colonne dal titolo «Differenza [anno] – [anno – n]» riportano nelle celle con lo sfondo verde i dati in diminuzione, mentre lo sfondo rosso indica i decessi in aumento.




CONSIDERAZIONI SUI DATI


Come si può notare, periodicamente ci sono state varie sequenze di numeri con sfondo rosso, ad indicare che in quell’anno sono avvenuti picchi di epidemie di qualche genere, e conseguenti decessi. Per esempio, nel 2015 ci fu un’epidemia influenzale particolarmente pesante, e notiamo la sfilza di celle rosse, evidenziate nella colonna «Differenza 2015 – 2014». In quell’anno ci furono 47.243 decessi in più rispetto all’anno precedente.


Per un confronto diretto, possiamo vedere le conseguenze della cosiddetta “pandemia” avvenuta nel 2020, in cui i decessi ammontano a 101.631 in più rispetto al 2019, evidenziati nella colonna «Differenza 2020 – 2019».


Nel grafico di Figura 2 sono rappresentati i decessi totali, dal 2011 al 2022.




Perché ho scritto “pandemia” tra virgolette? Per il semplice motivo che le autorità dicono che i morti in seguito alla malattia da coronavirus (Covid-19) sono stati finora circa 188mila, ma nella tabella di Figura 1 questo numero non si trova. I dati ISTAT sono dati ufficiali, e li do per certi. Pertanto i 188mila decessi imputati a Covid-19 non possono che essere un dato falso, che in una situazione del genere, quando ci sono di mezzo morti e l’idea di un morbo letale, la questione richiama alla mia mente termini non solo di dati falsi, ma anche di menzogne diffuse per non so quale motivo.


Ma sospetto che questa enfasi sui decessi abbia un senso, se osserviamo altri numeri, altri dati. Infatti, il debito pubblico italiano è passato da circa 2.400 miliardi di euro alla fine del 2019, a circa 2.760 miliardi alla fine del 2022: 360 miliardi di debiti in tre anni, il 15% di debito pubblico in più in un triennio, ovvero il 5% annuo di crescita del debito pubblico, in un momento storico in cui il PIL dell’Italia è a zero, o addirittura negativo! Si tratta di una montagna di denaro.


Quindi, se unisco i puntini, e vedo una pandemia che non è una pandemia, una paura e un terrore diffuso nella popolazione a causa di un morbo spacciato come estremamente contagioso e letale, che però si è rivelato molto meno pericoloso di quanto detto, e se considero quanti soldi sono stati spesi dall’Italia per ottenere un risultato che i dati ufficiali ISTAT dimostrano essere stato più un buco nell’acqua che un risultato di successo, ebbene, tutto ciò assomiglia molto più a una rapina ai danni dell’Italia e del popolo italiano che alla gestione di una pandemia.


Continuando a esaminare i dati dei decessi, notiamo in Figura 2 che i decessi aumentano di anno in anno: la linea di tendenza lo conferma, e ci dice che i decessi continueranno a crescere, anche nei prossimi anni. Il motivo di questa tendenza al crescere dei decessi è dovuto ai fattori demografici. Infatti, fino a circa la metà degli anni 70 del secolo scorso le nascite aumentavano, anno dopo anno, fino a raggiungere e superare il milione di bambini nati ogni anno. Ma da circa il 1975 c’è stata una diminuzione costante delle nascite, tant’è che oggi nascono ogni anno solo 400mila bambini, forse meno. Ovviamente, dopo un forte incremento delle nascite, trascorso un’ottantina di anni (tanto è oggi la vita media in Italia), avviene il fenomeno contrario, ovvero un incremento dei decessi: che è esattamente ciò che si vede nel grafico di Figura 2. Si tratta di una tendenza di decessi in aumento, anno dopo anno, che andrà avanti per altri trent’anni, circa, ovvero fino grosso modo al 2050. Infatti 2050 meno 80 fa 1970.


Per approfondire il discorso della situazione demografica italiana, e del fatto che il numero dei decessi continuerà a crescere per i prossimi trent’anni, potete leggere il seguente mio post:


https://www.facebook.com/giampaolo.zanaboni/posts/pfbid0ZeegZpX69oqm2Gt2o2Sydm7fL7xKdt2LedhdxAuf5NGcK7NSwQ5r4KfLmL7TMVZMl?__cft__[0]=AZVQCh0YVy-ePQU9PPZjljQsWEoJBz37w--llAjtrMazCIekWltaWQTzJrdieAWSE7d6D-Wnu_fjHDws79-TllXw5ZWCMbWalWETIFm-5TXs0A&__tn__=%2CO%2CP-R


Qui lo stesso post, ma in formato blog:


https://unaltroblogcimancava.blogspot.com/2022/11/dati-istat-sui-decessi-aggiornati.html


Al risultato infimo della gestione della pandemia, se ne aggiunge un altro, come si rileva dai numeri in Figura 1: negli anni 2021 e 2022 ci sono molte caselle con sfondo rosso nelle classi di età più giovani, dai 5 anni in su. Teniamo presente che in Figura 1 non si rileva il fenomeno della diminuzione della popolazione nelle fasce d’età giovani, fenomeno dovuto alla decrescita demografica in corso.


Per calcolare l’eccesso di mortalità ISTAT assume come parametro di riferimento la media dei decessi avvenuti negli anni dal 2015 al 2019. Tuttavia questo criterio è errato, perché la situazione demografica italiana non è uniforme, dato che, in rapporto alla popolazione, i giovani diminuiscono al passare degli anni, e le persone più in là con l’età invece aumentano. Il criterio 2015-2019 potrebbe andar bene in un paese con una situazione demografica più uniforme, ma non è il caso dell’Italia. Probabilmente questo criterio, della media 2015-2019, si basa su direttive dell’OMS. Ma al mondo non tutti i paesi sono uguali, e nello specifico l’Italia si contraddistingue come un paese caratterizzato da una bassa natalità e una lunga speranza di vita alla nascita: sono tutti fattori che non depongono a favore della correttezza del criterio di basare la quantificazione dell’eccesso di mortalità sulla media dei cinque anni dal 2015 al 2019.


Torniamo alla Figura 1 e alle caselle rosse, che identificano un eccesso di mortalità: quanto detto prima significa che se noi riclassificassimo i decessi in relazione ai numeri della popolazione residente negli anni in esame, l’eccesso di mortalità nelle classi di età dai 5 anni in su sarebbe più alto. Quindi, come ci spieghiamo questo eccesso di mortalità nei giovani, tenendo presente che la letalità del Covid-19 in tali fasce d’età è molto bassa? Cos’è avvenuto dal 2021 in avanti che possa spiegare questo eccesso di mortalità? Se ci penso, mi prudono le mani e vedo rosso, dato che non posso che pensare alla campagna di vaccinazione massiccia con prodotti anti Covid-19, e sottolineo che, numeri di Figura 1 alla mano, non vedo una diminuzione dei decessi totali, ma vedo un aumento di decessi nei giovani. A riguardo, credo che la coscienza di molta gente dovrà avere un gran da fare. Sto pensando anche alle autorità, di giustizia e non, fino alle cariche istituzionali più alte: come spiegheranno alla Storia questi risultati?


CONCLUSIONE


I dati ISTAT sono piuttosto chiari. I 188mila decessi per Covid-19 non ci sono. Ovvero, questo incremento di decessi, fatto passare per un effettivo aumento di morti di 188mila in più rispetto alla media, non esiste.


Le autorità insistono a prendere come riferimento, per calcolare l’eccesso di mortalità, la media degli anni dal 2015 al 2019, che, rispetto alla struttura demografica italiana, è un criterio demenziale. Inoltre, questo sistema si presta a fornire indicazioni false sull’eccesso di mortalità, dato che la media dei decessi 2015-2019 non può che essere più bassa rispetto agli anni successivi: e questo è un fatto incontrovertibile. Perciò siamo di fronte alla manipolazione dei dati e della verità, asserendo e dicendo che esiste un eccesso di mortalità, rispetto alla media 2015-2019: semplicemente, questo non è assolutamente vero, e chi sostiene questa tesi dice il falso, perché in Italia la struttura demografica è quella che ho esposto, ed è conosciuta da tutti, certificata dai dati ISTAT. La mortalità in eccesso è un fatto naturale, conseguenza diretta di quell’incremento di nascite che avvenne fino a circa il 1970-75.


Poi c’è il discorso dell’eccesso di mortalità nelle classi di età più giovani, che, come sappiamo, non è imputabile a Covid-19, visto che i dati ufficiali parlano di una letalità esigua per i giovani.


Per il discorso dei decessi sulle classi di età più in là negli anni, nel 2022 si continua a morire come prima, e più di prima. Praticamente, numeri ISTAT alla mano, le politiche di vaccinazioni di massa anti Covid sembra che abbiano funzionato come la macchina per tritare il brodo. Ma c’è il fenomeno dei decessi nei giovani da spiegare.


Si aggiunga il fatto che nel triennio 2020 – 2022 il debito pubblico è cresciuto di 360 miliardi di euro: un incremento del 15% in tre anni, il 5% annuo, in un periodo di crescita economica a zero, o addirittura negativa. Quindi si sono spesi un sacco di soldi per ottenere un risultato estremamente insoddisfacente nel tentativo di contrastare un contagio che, numeri alla mano, si dimostra ben lontano da un’effettiva pandemia. Se volessi ossequiare il criterio di “segui i soldi”, potrei dire che è avvenuta una vera e propria rapina ai danni dell’Italia.


Poi ci sarebbe anche un’altra questione, piuttosto pesante: quanta gente ha subito effetti collaterali indesiderati, con sospetto che la causa sia nelle vaccinazioni anti Covid? Questo è un tema da affrontare al più presto: per prima cosa, al fine di trovare una cura. Come seconda cosa, per preparare il conto da presentare a chi ha sbagliato. Sarà un conto salato, suppongo. Sarà un rospo da ingoiare, suppongo. Che coinvolge un sacco di gente, a cominciare dalle massime autorità, di giustizia e non.


Di questi tempi si fa un gran parlare di scienza e che bisogna credere nella scienza. Ebbene, la scienza è fatta di dati e di misurazioni. Come disse Enrico Fermi, «se i dati confermano la teoria, si tratta di una misurazione. Se i dati smentiscono la teoria, si tratta di una scoperta». Ebbene, i dati di Figura 1 e 2 ci mettono di fronte alla scoperta che finora molta gente, scienziati, autorità e classe decisione italiana al gran completo, tutta questa gente ci ha raccontato un sacco di menzogne.


Commenti

Post popolari in questo blog

DATI ISTAT SUI DECESSI, AGGIORNATI A OTTOBRE 2021

DECESSI 2020 E PANDEMIA, SISTEMA SANITARIO E DEMOGRAFIA