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L’ECONOMIA, LA POLITICA, LA PROPAGANDA E LE EMOZIONI UMANE

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L’ECONOMIA, LA POLITICA, LA PROPAGANDA E LE EMOZIONI UMANE In questo diversamente breve documento vi voglio parlare delle emozioni umane, classificate da L. Ron Hubbard in quella che conosciamo come LA SCALA DEL TONO. E che cosa c’entra questo con l’economia, la politica e la propaganda, come da titolo? C’entra, c’entra, eccome se c’entra! Le emozioni umane, queste sconosciute, vengono usate ampiamente nella società e nelle relazioni umane, proprio come se fossero uno strumento. Sapete, uno strumento, no? Per un carpentiere uno strumento sarebbe il martello, per un dentista il trapano, per un artigliere il suo amato obice, mentre per una moglie sarebbe il marito… A parte gli scherzi, come tutti sanno, uno strumento può essere usato a fin di bene, ed esso consentirebbe di produrre risultati auspicabili, che renderebbero felici le persone, per esempio. Mentre uno strumento usato in modo perverso produrrebbe dolore e peggioramenti delle condizioni di vita. La fregatura è che se aveste a c

IO DICO NO ALLE DROGHE E AGLI PSICOFARMACI

IO DICO NO ALLE DROGHE E AGLI PSICOFARMACI Leggo che di questi tempi, in concomitanza al Coronavirus e alle misure adottate per contrastarlo, ci sono molte persone che subiscono negativamente le chiusure imposte dal Governo. Molte persone vanno in apatia, soffrono di ansia o di depressione, perdita del sonno e conseguente impossibilità di riposare adeguatamente, cosa che non fa altro che peggiorare la situazione. Naturalmente in questo gioco hanno vita facile la psichiatria e la prescrizione di psicofarmaci, che pretenderebbero di risolvere tali problemi, o quantomeno alleviarne gli effetti. Tuttavia gli psicofarmaci hanno effetti collaterali e non risolvono il problema: lo nascondono. Esistono soluzioni alternative agli psicofarmaci. Racconto qui di seguito un aneddoto accadutomi personalmente. Molti anni fa ho conosciuto una persona. Tempo prima lei aveva avuto dei problemi, e i dottori le avevano prescritto degli psicofarmaci. Non ricordo il nome di tale “cura”, ma era da sette anni

IL PESO DELLA DEMOGRAFIA NELLE QUESTIONI ECONOMICHE

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IL PESO DELLA DEMOGRAFIA NELLE QUESTIONI ECONOMICHE La morsa dell’epidemia dovuta al coronavirus continua. Ci sono molti morti, e c’è una crisi economica forte e profonda causata dal virus, dicono. Continuo a chiedermi se c’era il modo di prevedere quanto stiamo vivendo, oppure se veramente la cosa è stata talmente imprevedibile da prendere tutti di sorpresa, specialmente le Autorità. In questi mesi ho letto, sentito e visto di tutto: pareri, opinioni, rapporti, articoli di giornale, dibattiti televisivi, a volte conditi anche con insulti. Ma non mi sembra di aver letto, né visto, né sentito nessuno parlare dei seguenti argomenti: - la relazione tra la demografia e: 1) l’occupazione dei posti letto ospedalieri; 2) l’economia del paese; 3) il Servizio Sanitario Nazionale. La demografia ha impatti anche su moltissimi altri fattori, come, ad esempio, i sistemi previdenziali.  In premessa alla mia analisi dei fatti, osserviamo la seguente immagine: Il grafico che vedete rappresenta la popo

UOMINI E NO, PANDEMIA E NO

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Molti anni fa lessi il libro “Uomini e no”, di Elio Vittorini. L’autore raccontava cose che a quel tempo consideravo troppo dure da sopportare, era per me una sofferenza leggere quelle pagine. Oggi trovo delle similitudini tra il mondo in cui viviamo, e le tragiche vicende narrate nel libro. Perché è successo ciò che è successo, per cui l’autore ha voluto imprimere con così dolorosa efficacia gli eventi che ha vissuto? E perché mi fa ancora così male, ancora oggi, anche il solo pensare a cos’ho letto, anche se sono passati molti anni? Perciò ho deciso di condividere una mia riflessione, cercando di trovare un tratto di collegamento tra quel libro, così attuale, e le situazioni che stiamo vivendo oggi, a causa della pandemia di coronavirus. Nonostante tutte le misure adottate dalle Istituzioni, sia in Italia che in moltissimi altri paesi, la situazione dei contagi non è migliorata, anzi. O no? Il problema è la pericolosità del virus, o c’è sotto qualcos’altro? Quella che viviamo oggi è