È GIUSTO SAPERE

che il numero dei decessi in Italia continuerà ad aumentare per i prossimi 30 anni.


Riassunto: si insiste a calcolare l’eccesso di decessi covid confrontando la media dei decessi avvenuti nei cinque anni precedenti: è una completa idiozia, perché la struttura demografica italiana non è uniforme. Su questo dato falso si è costruita una montagna di misure normative che non potevano che essere sbagliate, come conseguenza naturale di un’operazione contenente un grossolano errore.


«È giusto sapere» è il motto della recente pubblicità televisiva del Corriere della Sera. Tuttavia lo stesso Corriere ha diffuso attraverso il seguente articolo l’intervista al geriatra dell’ISS, Graziano Onder:


https://www.corriere.it/cronache/22_aprile_15/mortalita-covid-cosi-alta-italia-perche-82d59b56-bc24-11ec-af7f-583e72875555.shtml?refresh_ce


in cui viene riportata la seguente affermazione:


«l’Organizzazione mondiale della Sanità ha riconosciuto come unico metodo attendibile il calcolo dell’eccesso di mortalità rispetto ai 4-5 anni precedenti al 2020».


Tale affermazione è una falsità di un tale livello, che mi vergogno che non ci sia ancora resi conto della sua assurdità, che un giornale come il Corriere ancora pubblichi delle informazione del genere, e che ancora nessuno faccia notare quanto sbagliato sia tale criterio, per lo meno riguardo l’Italia.


L’ho spiegato qui come stanno le cose:


https://unaltroblogcimancava.blogspot.com/2021/03/decessi-2020-e-pandemia-sistema.html


In tale post ho spiegato, analizzando i dati ufficiali ISTAT, che la struttura demografica dell’Italia non è uniforme. Infatti, circa cinquant’anni fa nasceva il doppio dei bambini di oggi, e da allora la natalità è scesa gradualmente, andando a creare nel nostro Paese una struttura di popolazione residente con tanti anziani, che dopo circa 80 anni – oggi è questa l’aspettativa di vita – passeranno a miglior vita. Dal 1970 sono trascorsi 50 anni, ne rimangono 30, in cui queste persone potranno ancora spassarsela, finché ad un certo punto farà loro visita la “signora con la falce”. Questo determinerà una forte crescita del numero dei decessi, che gradualmente continuerà ad aumentare per i prossimi 30 anni. Tale concetto l’ho ulteriormente spiegato e approfondito qui:


https://unaltroblogcimancava.blogspot.com/2022/03/dati-istat-sui-decessi-aggiornati.html


e anche in altri post che trovate sulla mia bacheca di Facebook, o sul mio blog.


Ma il punto è che il Corriere ha dato risonanza a un dato, quello dell’articolo citato qui sopra, in cui si dice che, lo ripeto, «l’Organizzazione mondiale della Sanità ha riconosciuto come unico metodo attendibile il calcolo dell’eccesso di mortalità rispetto ai 4-5 anni precedenti al 2020».


«Unico metodo attendibile»? Tale assunto è una completa idiozia, per lo meno in Italia. Un’affermazione del genere potrebbe essere accettabile per un paese con una struttura demografica uniforme, che però l’Italia non ha.


Ogni anno, da qui in avanti e per i prossimi 30 anni, ci saranno sempre più persone che purtroppo moriranno, rispetto a quante ne sono decedute anche solo pochi anni fa. E tale conclamato fatto è in corso ormai da molti anni, sempre a causa della struttura demografica italiana. Questo significa che se voi assumete come riferimento qualsiasi anno, e lo confrontate con la media dei cinque anni precedenti, scoprirete che mediamente e inesorabilmente ci sarà sempre un maggior numero di decessi, proprio perché le persone che hanno raggiunto e superato l’aspettativa di vita saranno in numero maggiore, rispetto agli anni precedenti.


Questo fatto è noto da molto tempo, e causa impatti enormi non solo sul Sistema Sanitario Nazionale, ma in vari altri settori. Ad esempio, la riforma previdenziale effettuata dal governo Amato nel 1992 fu il primo tentativo di affrontare il problema demografico, che era già evidentissimo. A quella seguì la riforma Dini del 1995, e poi altre, tutte quante perché si conosceva benissimo il guaio demografico incombente sull’Italia, che avrebbe pesato tantissimo sul nostro sistema pensionistico.


Questa in Figura 3 è una delle immagini che trovate nei link citati, nel mio blog: come si nota, dalla rappresentazione grafica della popolazione residente in Italia nel 2020 si ricava la facile previsione di una crescita dei decessi, fino a circa il 2050, e forse anche qualche anno in più:



Questa in Figura 7 è un’altra immagine, che trovate sempre nel link sopracitato del mio blog, in cui si può notare la linea di tendenza dell’aumento del numero dei decessi, dal 2011 al 2021: la linea è crescente, e lo sarà per i prossimi 30 anni.



LA CONFUSIONE INDOTTA


La questione dei decessi in crescita si inserisce oggigiorno nelle notizie di cronaca, relative ai decessi covid, creando disguidi e confusione, ma anche enormi danni, morali, fisici e materiali. Infatti, le autorità hanno adottato misure severissime per il contenimento dei decessi causati da un malefico virus, ma i morti invece aumentano.


Certamente c’è il virus, ma anche altrettanto certamente ci sono e ci saranno sempre più decessi, per almeno i prossimi 30 anni. Le autorità vorrebbero contenere i decessi causati dal virus, imponendo misure inutili e inconcludenti per far sì che i decessi rientrino nella media dei 4-5 anni precedenti? Ebbene, «è giusto sapere» che le autorità stanno prendendo fischi per fiaschi.


La conclusione degli “esperti” è che bisogna cercare di ridurre il numero dei decessi, dato che sono molti di più della media dei cinque anni precedenti. Bisogna intensificare le misure di contenimento del virus, bisogna vaccinare la gente, che se sono anche tutti già vaccinati bisogna rivaccinarli, eccetera. Mascherine, lockdown, green pass, distanziamenti…


I pareri di questi “esperti” mi allibiscono: possibile che non ci si renda conto che nessun vaccino potrà mai porre rimedio al ciclo naturale di un corpo umano? Le aspettative di vita sono quelle: oggi circa 80 anni. Infatti, l’età media dei decessi covid è di circa 80 anni, come ci fa sapere l’Istituto Superiore di Sanità nei suoi bollettini periodici.


I dati ISTAT, da cui si rileva la struttura demografica dell’Italia, sono pubblici, per cui chiunque potrebbe accorgersi di quanto vado dicendo, “esperti” e giornalisti compresi.


Tuttavia nessuno fa notare che l’assunto «l’Organizzazione mondiale della Sanità ha riconosciuto come unico metodo attendibile il calcolo dell’eccesso di mortalità rispetto ai 4-5 anni precedenti al 2020» sia una completa falsità, per lo meno nei riguardi dell’Italia.


Ma da questa confusione e da tale dato errato è nata una narrativa di guerra al covid che ha creato molti danni all’Italia: morti, debiti, dolore e sofferenze, violazione dei Diritti Umani, attività economiche chiuse, disoccupati, poveri, e innumerevoli altre conseguenze, gravissime, di cui qualcuno dovrà prima o poi rispondere: non potrete neppure dire “non lo sapevo”, perché i dati ISTAT sono pubblici, da un pezzo.


In conclusione, il Corriere della Sera dice “è giusto sapere”: ecco, è giusto che sappiate.

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