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L’ERA DEL PETROLIO È FINITA...

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... MA SI GUARDANO BENE DAL FARCELO SAPERE! Perciò lancio io la beola. Ebbene sì, in Italia, se solo ci fosse la volontà politica, potremmo in pochissimi anni dismettere o quasi di importare petrolio, gas e carbone dall’estero, e avviare finalmente una nuova era, basata sullo sfruttamento delle energie rinnovabili, grazie al Sole. Abbiamo l’indipendenza energetica a portata di mano, ma nessuno ce lo sta dicendo. DOCUMENTI, FONTI, DATI DI FATTO Possiamo trovare online diverse fonti, che ci documentano lo stato di fatto della situazione nel nostro Paese; ne cito alcuni, e riporto qualche immagine dei dati che userò per le mie indagini e conclusioni. In questo documento troviamo i dati del fotovoltaico in Italia: Solare Fotovoltaico - Rapporto Statistico GSE 2020, pubblicato il 13/07/2021: https://www.gse.it/documenti_site/Documenti%20GSE/Rapporti%20statistici/Solare%20Fotovoltaico%20-%20Rapporto%20Statistico%20GSE%202020.pdf Ne riporto alcune immagini. In Figura 1, tratta dalla pagina 5,

LA FONTE DELLA FOLLIA

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Viviamo in un mondo folle. Nell’europeo di calcio, che sarebbe sport, sono stati immessi significati politici, grazie agli inginocchiamenti e alle polemiche sul fatto che, secondo alcune opinioni, in certe squadre non sia stato dato adeguato peso agli aspetti multietnici. Nelle questioni sanitarie, per fronteggiare l’epidemia si insiste sulla vaccinazione di tutti, quando, a quanto pare, sembrerebbe che anche i vaccinati si ammalino lo stesso, e finiscano anche all’ospedale. Per cui, sarebbe logico e razionale che si provveda quanto prima al rinforzo delle strutture sanitarie nel loro complesso, con l’incremento del personale, dei medici e dei servizi, visto che nei momenti peggiori il sistema sanitario è risultato sottodimensionato, rischiando di andare in crisi: ma nulla è stato fatto, nonostante sia passato più di un anno dall’inizio della pandemia, o epidemia che dir si voglia. Nel campo economico l’avvento delle nuove tecnologie, che consentono la produzione di massa con un sempre

L’ASTEROIDE CHE VERRÀ

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In senso metaforico, si intende. Questo non è un trattato di astrofisica, ma un mio pensiero che riguarda tutti noi, per quanto attiene ciò che sta succedendo in Italia e nel mondo, in campo economico. Il mio ragionamento parte dalla seguente immagine che trovate qui sotto in Figura 1. Si tratta di un grafico presente nel rapporto “Global Debt Monitor”, pubblicato da Institute of International Finance in data 17 febbraio 2021: In detto rapporto troviamo anche quest’altra immagine, che vedete nella seguente Figura 2: Come si nota, la Figura 1 rappresenta l’andamento dei debiti globali mondiali, pubblici e privati quindi, dall’anno 2013 al 2020. Analizzando i dati, possiamo dire che: i debiti mondiali erano circa 210mila miliardi di dollari (gli americani dicono 210 trilioni…) nel 2013, e sono diventati circa 281mila miliardi di dollari alla fine del 2020; in regime di capitalizzazione composta il tasso medio di

Cenni di un Nuovo Sistema Economico, Monetario, Fiscale e di Giustizia

Più di 100mila parole non era il caso di metterle in un unico post, per cui ho creato questo pdf, che chi vuole se lo può scaricare e, di notte, invece di dormire, se lo può leggere con calma. :-)  Dato che l'Italia sta colando economicamente a picco, e noi tutti con essa, ma nessuno pare avere la minima idea di come fare a evitare il disastro, ho scritto in questo documento quello che potremmo e dovremmo fare per raddrizzare la situazione. Probabilmente sono proposte troppo in anticipo sui tempi di qualche secolo. Probabilmente non servirà a niente perché i problemi dell'Italia sono troppo grandi ormai per poter essere risolti. Ma, anche se il nemico è troppo grande e troppo forte, non credo che uno non ci debba nemmeno provare. Se io vedo che ci sono cose che non vanno, non è la mia indole di guardare senza far niente. Non penso neppure che sia il caso di ribellarsi, ricorrendo alla forza. Ma una forma di ribellione è comunque necessaria, perché altrimenti vorrebbe dire andar

DECESSI 2020 E PANDEMIA, SISTEMA SANITARIO E DEMOGRAFIA

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ISTAT in data 5 marzo 2021 ha pubblicato i dati dei decessi avvenuti nel corso di tutto il 2020, completando le informazioni riguardanti questo anno, che già ci venivano fornite man mano, mese per mese. Come sappiamo, da tempo ISTAT in questa pubblicazione insiste nel confrontare i dati puntuali dell’anno 2020 con la media dei cinque anni precedenti, dal 2015 al 2019. Naturalmente è come confrontare le mele con le pere, perché non è confrontabile un dato puntuale con una media, in quanto non sono grandezze di entità paragonabile. È come la media dei polli di Trilussa: quei due hanno mangiato un pollo a testa. Peccato che uno di loro ne ha mangiati due, mentre l’altro sta morendo di fame. Oppure come quel tizio che è annegato in un canale profondo mediamente dieci centimetri. Solo che il tizio ha perso la vita in un punto dove la profondità del canale era di tre metri. Fa niente. Sappiamo che ISTAT sembrerebbe gradire di “illuminarci” con una specie di suggestione ipnotica, suggerendoci